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Felix Baumgartner è leggenda: sfondata la barriera del suono

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NEW MEXICO, 15 OTTOBRE – Felix Baumgartner ha superato la barriera del suono, raggiungendo la velocità massima di 1342,8 km/h. Ha inoltre fatto registrare due record: l’altezza massima raggiunta da un pallone aerostatico con equipaggio, pari a 39.044, e l’altezza maggiore di un lancio da pallone aerostatico. Resta imbattuto il record di durata di una caduta libera, che è rimasto a Joe Kittinger che lo stava guidando da terra. L’atterraggio è avvenuto nell’est del New Mexico dopo 4 minuti e 19 secondi di caduta libera.

TERRORE IN ALTA QUOTA ALLA PARTENZA, POI LE BRACCIA AL CIELO – E’stata un’impresa epica, ma non priva di attimi drammattici, come da copione in occasione di simili imprese. Poco dopo il lancio in caduta libera, la sagoma di Baumgartner ha cominciato ha rotearsi su se stesso, perdendo inoltre dalla base che lo seguiva qualsiasi segnale audio, compreso il respiro fino a quel momento udibile dell’austriaco. Pochi secondi, ma di grande paura: per fortuna la situazione si è presto stabilizzata, e Baumgartner ha proseguito nella sua spericolata caduta libera che ha visto il superamento del muro del suono di 340 m/s (circa 1220 km/h) . Per appena 17 secondi non è stato battuto anche il record di durata della caduta libera, stabilita da Kittinger con il tempo di 4’36”: tutta colpa della visiera annebbiata e che impediva una buona visibilità e di conseguenza l’orientamento per l’imminente atterraggio. Ha così prevalso, giustamente, la prevenzione e la sicurezza di se stesso piuttosto che l’incosciente smania di superare un ulteriore record mettendo a repentaglio la propria incolumità. Atterraggio che ha avuto luogo nell’est del New Mexico, spinto da un forte vento, che fortunatamente lo ha catapultato in una zona completamente disabitata e priva di passaggio di alcun tipo di mezzo. Al momento in cui Baumgartner ha toccato il suolo, ha potuto sollevare le braccia in chiaro segno di vittoria e soddisfazione per l’incredibile impresa realizzata.

A volte bisogna andare veramente in alto per vedere come siamo piccoli“, la prima dichiarazione dell’austriaco ai giornalisti accorsi sul luogo dell’atterraggio. ” Impossibile descrivere tutto ciò, non mi sono reso conto del momento in cui ho superato il muro del suono“. Sul momento di difficoltà afferma, ” c’era forte turbolenza, ma ho deciso di continuare a lottare con tutto me stesso, e sono riuscito a stabilizzarmi“. Ma le imprese non finiscono qui: ” Concludo qui la mia carriera, magari aiuterò chi vorrà superare quanto fatto da me oggi“.

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Orazio Rotunno

Giornalista pubblicista, coordinatore presso SportCafe24 da oltre due anni. Amo lo sport in ogni sua forma e disciplina, raccontandolo con la voce di chi spesso non ne ha una, con un unico valore trainante. La verità: nel più profondo dei suoi significati.

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