Calcio Estero
Del Piero superstar esordisce nella A-League. Juve, qualche rimpianto?
WELLINGTON, 5 OTTOBRE – Ci siamo. Dopo tante chiacchiere, dopo innumerevoli parole dette e non dette, dopo le lacrime dei tifosi che avrebbero voluto vederlo con la maglia bianconera in eterno e che a fine estate hanno vissuto anche l’illusione di un suo possibile ritorno, per Alessandro Del Piero è arrivato il momento di far parlare il campo, quello vero. Pinturicchio ha sempre preferito i fatti alle parole e non è che cambiando continente si cambino le abitudini. Il lungo addio alla Juventus è ormai arrivato ai titoli di coda per il capitano di mille battaglie, che domani mattina – 8.30 ora italiana, esordio nella A-League – scriverà una volta per tutte la parola fine sul libro della sua avventura in bianconero da calciatore. Già, perchè è vero che il contratto firmato col Sidney Fc e la presentazione in pompa magna avevano già fatto rassegnare definitivamente i supporters che hanno cantato il suo nome per un paio di decenni, ma bisogna considerare che esiste ancora un ostacolo emotivo da superare. Il popolo juventino non ha ancora visto Re Alex in campo con una maglia diversa da quella a tinte bianconere, e domani mattina sarà incollato al televisore per scoprire cosa si prova a vedere il proprio idolo correre e giocare con una casacca diversa. Soltanto un annetto fa nessuno avrebbe potuto immaginare uno scenario simile, ma Del Piero il rospo l’ha ormai ingoiato da tempo ed adesso è pronto più che mai per la nuova avventura. “Alessandro Magno re di Sidney”. Suona bene?
LIKE A SUPERSTAR – In Oceania già si fregano le mani. Del Piero è stato accolto come un’autentica superstar sin dal momento del suo sbarco all’aeroporto di Sidney, con centinaia di fans e curiosi in visibilio. Troppa grazia per un popolo che sta scoprendo la passione per il calcio in questi anni e che si ritrova subito con un campione di livello assoluto da ammirare nel proprio modesto torneo. Alex sta vivendo questa nuova esperienza con l’eccitazione di un ragazzino che va per la prima volta a Disneyland. Sorriso sempre stampato in volto, e non importa che si tratti di un allenamento con i nuovi compagni o di una gita assieme alla sua famiglia per scoprire il Nuovo Mondo. I fans lo idolatrano, perchè Adp non è una di quelle classiche stelle cadenti che vanno dall’altra parte del pianeta soltanto per svernare e raccattare gli ultimi soldi. Non ha la prosopopea del ricco calciatore che guarda tutti dall’alto in basso e non vede l’ora che quest’esperienza finisca per tornarsene a casa propria con la pancia piena. Del Piero firma autografi, scherza con tutti e si gode appieno questo nuovo capitolo della propria vita e della propria carriera. Non soltanto fenomeno mediatico, ma anche e soprattutto esempio di vita. In attesa di scendere in campo domani a Wellington, in Nuova Zelanda, e stupire tutto il popolo oceanico con una magia delle sue.
ENTUSIASMO ALLE STELLE – Entusiasmo alle stelle, quindi. Per Del Piero, per la sua famiglia e per i frementi tifosi del Sidney, che non stanno più nella pelle all’idea di gustarsi il loro nuovo top player. Alla gioia degli australiani si uniscono anche molti tifosi juventini, che non ne potevano più di vedere quello che rimarrà per sempre il loro capitano confinato fuori dai campi di gioco. Certo, la felicità di riammirare finalmente Alex col pallone tra i piedi sarà mista ad un velo di malinconia dovuta al fatto che Pinturicchio non è più solo ed esclusivamente “roba loro”. L’amore per il Numero 10 però è troppo forte e quindi, da adesso in poi, vale una regola: chi tifa Juventus, tifa pure Sidney.
NESSUN RIMPIANTO, JUVE? – Insomma, il libro di Pinturicchio sta per arricchirsi di un nuovo, importante paragrafo. Ma è comunque inevitabile pensare agli strascichi lasciati dai capitoli precedenti. Ancora nessuno si capacita di come la Vecchia Signora si sia lasciata sfuggire un uomo ed un giocatore di questa caratura. Fedele alla maglia per 19 anni, con Madama ha vinto tutto e per Madama è sceso anche in Serie B da campione del mondo. Mai una parola fuori posto, mai un atteggiamento non consono alla sua educazione ed alla sua professionalità. L’anno scorso ha persino segnato il gol Scudetto. Ma evidentemente tutto questo non è bastato per convincere Andrea Agnelli, che irremovibile è rimasto fermo sulle sue posizioni: la love story tra la Juventus e Del Piero, secondo lui, era arrivata al capolinea. Peccato che la sua idea non sia assolutamente condivisa da milioni di tifosi, dai suoi ex compagni e probabilmente nemmeno dall’allenatore. Ma si sa, l’ultima parola spetta sempre al patron ed il giovane Andrea non ha voluto saperne di cambiare visione delle cose, a costo di risultare antipatico per via di una decisione incredibilmente impopolare. E dire che la Juve di Del Piero ne avrebbe ancora bisogno, eccome. Si pensi ad esempio all’ultima gara con lo Shakhtar Donetsk, pareggiata grazie ad una bella dose di fortuna. Le punte non incidevano e molti dei giocatori sembravano un po’ tesi, oberati dal peso di dover confermare le proprie potenzialità dimostrate in campionato anche fuori dai confini. Ecco, in quel momento uno come Alex sarebbe servito per risolvere due problemi in un colpo solo: col suo carisma avrebbe restituito fiducia ad i compagni, e con la sua classe magari avrebbe potuto risolvere la partita grazie ad un assist illuminante o ancor meglio un gol dei suoi. La squadra campione d’Italia aveva ancora bisogno della sua guida. Questo evidentemente è chiaro a tutti, dirigenza esclusa. Ma siamo sicuri che in Corso Galileo Ferraris non abbiano proprio nessun rimpianto?
IL RITORNO DEL RE – Vada come vada, Del Piero rimarrà sempre nel cuore del suo popolo, che un giorno spera di riabbracciarlo magari nelle vesti di dirigente. Ma adesso non è più tempo di pensare al passato e non è ancora tempo di pensare al futuro. Perchè Adp ha un presente da vivere da assoluto protagonista, come è sempre stato nella sua mirabolante carriera. Domani inizia la nuova storia di Pinturicchio, che ha attraversato tutto il globo per insegnare agli australiani l’arte del pallone. E poco importa se, al posto di Pirlo, il passaggio giusto glielo farà Brett Emerton. E non importa nemmeno se il suo principale rivale sarà Mark Paston – portiere del Wellington – piuttosto che i più famosi Abbiati e Julio Cesar, “nemici sportivi” di sempre. Ciò che conta davvero è vedere quel Numero 10 sventolare ancora una volta in mezzo al rettangolo verde. Miriadi di appassionati non aspettano altro da mesi, adesso finalmente il countdown è quasi giunto al termine. Il re sta per tornare. E vengono i brividi a pensare che un suo gol, stavolta, potrebbe davvero far esplodere di gioia milioni e milioni di persone sparse per il mondo intero.
A cura di Vincenzo Galdieri