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Gilardino ed il violino che ricominciò a suonare

BOLOGNA, 1 OTTOBRE – Alzi la mano chi pensava che Alberto Gilardino fosse un giocatore finito. Probabilmente ad inizio campionato nessuno credeva nella rinascita del bomber di Biella e nessuno avrebbe scommesso un euro su di lui, ma come spesso succede nel calcio anche i più critici si dovranno ricredere davanti alla prestazioni dell’attaccante che quest’anno veste la maglia rossoblù numero 10. Non è la prima volta che accade: grandi attaccanti in crisi d’identità vanno a Bologna e si ritrovano. Che sia una combinazione?
BOLOGNA PORTAFORTUNA – Il capoluogo emiliano sembra essere un portafortuna per gli attaccanti che hanno smarrito la via del goal o per i giocatori che a fine carriera cercano l’ultimo lampo di luce per non cadere nel dimenticatoio. E’ successo con Baggio che sotto la torre degli asinelli realizzò il record di goal in campionato ( 22 realizzazioni in 30 partite) ma anche con Signori che a suon di goal contribuii a salvezze tranquille finendo con l’ex capitano Di Vaio, il quale in rossoblù ha vissuto una vera e propria seconda giovinezza realizzando la bellezza di 65 reti. Adesso sembra arrivato il momento di Alberto Gilardino.
LA SECONDA VITA DEL GILA – Gila sbarca a Bologna quasi allo scadere della campagna acquisti: lo volevano in molti in A ed anche all’estero nonostante le ultime stagioni non proprio esaltanti, lui ha scelto l’Emilia per ripartire. All’esordio con la maglia del Bologna becca subito una sua ex, il Milan: parte dalla panchina entrando nella ripresa e non incidendo più di tanto sul match perso per 3 a 1. La partita successiva contro la Roma all’Olimpico vede la squadra rossoblù partire male e ritrovarsi sotto di 2 goal alla fine del primo tempo; nella ripresa entra in campo una compagine trasformata e negli ultimi 15 minuti si scatena un ciclone che abbatte la disattenta difesa giallorossa, un uno-due firmato da Gilardino e Diamanti che mette gli uomini di Zeman al tappeto. Ma il Bologna non è sazio e allora al 90esimo come nei più classici dei film arriva il goal vittoria proprio con il bomber piemontese che sfrutta l’ottimo lavoro di tutta la squadra e regala a Pioli una vittoria memorabile. Passano le giornate ma la fame di Gilardino non si placa, del resto fare goal è quello che gli riesce meglio nella vita; va in rete contro il Pescara e contro il Catania sfoderando un importante doppietta, oltre ad un assist, e sfoggiando ad ogni goal il gesto del suonatore di violino che da oggi echeggia ancora più forte per le vie di Bologna. Come una canzone di Lucio Dalla, che magari dall’alto si sta godendo il suo Bologna e cosi come avvenne per un altro storico numero 10 emiliano ( Roberto Baggio ndr) gli starà già scrivendo una canzone osannandone le gesta e il suo modo particolare di esultare.
Azio Agnese
