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Champions League

Champions League, le pagelle di Chelsea-Juve: top e flop della 1a giornata

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LONDRA, 20 SETTEMBRE – Difficile trovare chi scende nell’altalenta di up e down nella partita di ieri, soprattutto dalla parte bianconera. Se il Chelsea ha giocato una partita sottotono, più fatta di lampi occasionali che di una vera pressione costante, la Juve ha saputo con carattere e personalità rimonstare, e sfiorare una clamorosa vittoria, non arrivata solo grazie alla traversa nel finale di Quagliarella. Vediamo i top e i flop della serata:

TOP CHELSEA

OSCAR – 8 – Non può che essere lui l’uomo partita, soprattutto per il secondo, fantastico, gol. La sua doppieta è vanificata da una serata non da campioni d’europa del Chelsea, ma lui fa il suo e anche qualcosa in più, annullando Pirlo con una marcatura a uomo vecchio stampo.

LAMPARD – 7 – Gli anni passano, ma la classe è immutata. Sostanza e qualità in mezzo al campo, spesso solo nel costruire una manovra a cui i compagni non partecipano a dovere. Il cambiamento tattico del Chelsea, dal catenaccio esasperato dell’anno scorso, all’inserimento di numerose mezze punte quest’anno, dev’essere ancora metabolizzato, ma lui c’è sempre. E si vede.

OBI MIKEL – 6.5 – Una diga come pochi sulla mediana, fa sentire tutta la sua fisicità, determinate nel recuperar epalla a metà campo e far ripartire i suoi. Peccato non goda di piedi educatissimi, ma per fortuna sua accanto a sè a un lampard che compensa a meraviglia tale mancanza, formando una coppia perfettamente collaudata.

FLOP CHELSEA

TERRY – 4.5 – Quello che c’è da sbagliare, lui lo sbaglia. A pensar male, emglio non ci fosse in finale di Champions, sostituito dall’ottimo e disciplinato Cahill. Per una sera in cui David Luiz è con la testa a posto, ci pensa J.T. a combinare guai. Cade sulla finta di Vidal nel primo gol juventino, e tiene in gioco con un pessimo movimento in avanti Quagliarella, sul filtrante di Marchisio.

HAZARD – 5 – Ci si aspetta molto, molto di più dal talentuoso francese. Dalla sua parte trova un Lichsteiner non irresistibile, ma non ne approfitta. In un paio di circostanze preferisce un passaggio elementare anzichè tentare di saltare l’uomo e fare la differenza, come chi con le sue qualità dovrebbe fare. Poco incisivo.

TORRES – 5.5 – Dalla sua, l’essere stato poco servito ed appoggiato in attacco. Ma lui non fa moltissimo per guadagnarsi tanto altruismo. Ha cominciato benino la stagione, andando a segno più di una volta, ma quel giocatore stratosferico, pagato 56 milioni di euro dal Chelsea, non si vede dai tempi dei reds.

TOP JUVENTUS

QUAGLIARELLA – 7.5 – Entra, segna, traversa. Meglio di così non si può, o quasi. Fosse entrato quel gol ” alla Quagliarella “, stampatosi sulla traversa, la Juve sarebbe tornata da eroe in Italia, ma va bene così. Nello scetticismo e nell’indifferenza totale, lui viene preferito a Matri e dimostra perchè. La sensazione che sia fin troppo sottovalutato nelle gerarchie di Conte rimane, nessuno vede la porta come lui fra i 5 attaccanti a disposizione.

VIDAL – 7 – Si fa male alla caviglia in un contrasto con David Luiz, e dopo 5 minuti segna. Questo è Arturo Vidal, un condottiero, ma anche uno con i piedi per portare in dote quei 7-8 gol a stagione da centrocampista che fanno la differenza. Cuore, tecnica e presenza in campo, c’è tutto per essere fra i top a livello europeo nel suo ruolo.

MARCHISIO – 7 – Trovare una partita in cui non sia da sufficenza è impresa ardua. Che ci sia di fronte il Malta o il Chelsea, lui mette in campo la stessa grinta e determinazione. Condita, ieri sera, anche da un perfetto assist per Quagliarella. Fra i colossi del Chelsea, recita lui la parte del gigante.

FLOP JUVENTUS

GIOVINCO – 5 – Sarà la differenza di stazza, l’emozione per la titolarità in una partita così importante, e la pressione per chi da lui si aspetta sempre tanto, ma la formica atomica non si vede. Nessuna giocata, la sensazione che la palla scotti ogni qual volta arriva fra i suoi piedi ed una presenza inutile tatticamente lì davanti. E qualche domanda, pensando a chi ora è a Sidney, più di un tifoso se la sarà fatta.

PIRLO -5 – Ok la marcatura a uomo per tutta la partita, ma bastasse questo per annullarlo, oggi Pirlo non sarebbe stato Pirlo. Allora cosa c’è che non va? Il problema non è di oggi, perchè pare sottotono dalla fine degli Europei, in nazionale compreso. Oscar non è certo un mastino della marcatura, e lui da fuoriclasse sa trovare la posizione e le zone del campo giuste dove comunque saper essere determinante, o per ricever palla o per creare spazi ai compagni. In ritardo di condizione.

LICHSTEINER – 5.5 – Si temeva l’uno contro uno di Hazard, ma passato questo pericolo, lo svizzero comunque non fornisce una prestazione sufficente. La spinta non c’è, e quando sale lo fa male sprecando un paio di cross invitanti. Soffre più A.Cole che il principino francese, e presto dovrà vedersela con la concorrenza spietata del rientrante Isla.

Orazio Rotunno

Giornalista pubblicista, coordinatore presso SportCafe24 da oltre due anni. Amo lo sport in ogni sua forma e disciplina, raccontandolo con la voce di chi spesso non ne ha una, con un unico valore trainante. La verità: nel più profondo dei suoi significati.

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