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La Juve ricomincia da Londra e torna tra le grandi d’Europa. Ma senza Del Piero non è la stessa cosa

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Alex Del Piero

LONDRA, 19 SETTEMBRE – Tornare a casa è sempre bello, a maggior ragione dopo anni di assenza forzata. Perchè tutto quello che prima ti sembrava scontato assume tutt’a un tratto una valenza diversa, più importante. La Juventus è pronta a tornare a casa sua, in Champions League. Lo farà stasera, e dalla porta principale: la attendono Stamford Bridge ed il Chelsea campione d’Europa. Mai esordio fu più azzeccato, perchè la sfida agli attuali campioni in carica può metaforicamente simboleggiare quella che è l’attuale dimensione dei bianconeri: la squadra di Antonio Conte è pronta più che mai per scontri del genere. Affronterà Lampard e soci senza paura, tremendamente consapevole della propria forza. Il palcoscenico di Stamford è senz’altro il più azzeccato per il ritorno della Vecchia Signora nell’Europa dei grandi, perchè i campioni d’Italia sono famelici all’inverosimile e determinati a dimostrare all’intero continente che da queste parti non sono soltanto di passaggio. Vogliono iniziare alla grande per far capire a tutti che la Coppa dalle grandi orecchie è alla loro portata. Dopo anni di sofferenza sportiva la Juventus ha trovato finalmente la quadratura del cerchio ed adesso ha tutte le carte in regola per giocarsela con i colossi inglesi, spagnoli e tedeschi. I tifosi non stanno più nella pelle e non vedono l’ora che la nuova era europea inizi. Tutto fantastico, ma al contempo tutto straordinariamente reale. C’è soltanto una pecca, e quella pecca ha un nome ed un cognome: Alessandro Del Piero. La squadra bianconera torna orgogliosamente a combattere per il titolo di regina d’Europa senza il proprio capitano, senza colui che ha fatto la storia di questa società e che avrebbe voluto farla ancora per un po’. Ed allora l’esaltazione lascia spazio ad un retrogusto di rammarico per quello che poteva essere ed invece non è stato.

DALL’ALTRA PARTE DEL MONDO – E’ una storia quasi surreale. Già, perchè la Juve di oggi è una squadra solida, fortissima anche senza il capitano: questo è chiaro a tutti, inutile lasciarsi andare a facili romanticismi che rischierebbero di mistificare la realtà. Tuttavia, c’è ancora una cosa che non si comprende rispetto alla discutibilissima scelta della società di accantonare il Numero Dieci bianconero: come avrebbe mai potuto danneggiare qualcuno la sua presenza? Gli anni passano per tutti, ed è innegabile che passino anche per Del Piero. Ma specialmente in serate come questa la classe e l’esperienza del capitano avrebbero potuto fare la differenza. Pinturicchio avrebbe potuto spiegare ai giovani e forti compagni come si fa a battere uno squadrone da battaglia come quello di Di Matteo, ed all’occorrenza sarebbe potuto entrare in campo per risolvere la gara con una perla delle sue. Soltanto con la presenza Adp avrebbe potuto sortire un duplice effetto. Quello di infondere fiducia nei compagni e paura negli avversari, consci di trovarsi di fronte ad un totem del calcio mondiale. E poi Ale sarebbe stato fondamentale in un altro senso: quello di aiutare Conte, Buffon e Pirlo ad imprimere la mentalità vincente alla nuova Juve, che ancora non sa come si fa ad arrivare in fondo ad una Champions League. Sarebbe stato bellissimo vedere il capitano alla guida della nave che ha tanto amato per almeno un altro anno, quello del sogno europeo. Ed invece Del Piero se ne starà dall’altra parte del mondo, in Australia, a guardare la partita in televisione. Sempre che non abbia di meglio da fare.

LONDRA NEL DESTINO – Nessuno lo dice a chiare lettere, ma nello spogliatoio l’assenza del capitano pesa a tutti. Ciononostante bisogna guardare avanti e pensare alla grande sfida di stasera. Ed è davvero curioso che la squadra bianconera torni in Europa esordendo a Londra, dove giocò la sua ultima partita a livello continentale. Sono passati due anni e mezzo da quel giorno: la Juve di Diego e Felipe Melo venne clamorosamente eliminata dal Fulham. Altre epoche, altre storie, altre competizioni. Già, perchè quella era l’Europa League di una Juve disastrata e priva di identità. Oggi invece la squadra pluricampione d’Italia torna finalmente in Champions, dove disputò l’ultimo ottavo di finale nella stagione 2008\2009, eliminata – guarda caso – proprio dal Chelsea. Insomma, la Vecchia Signora ha Londra nel destino. I precedenti sono abbastanza nefasti ma c’è sempre tempo per rimediare: welcome back in the Champions League ,Juventus. E’ arrivato il momento di dimostrare a tutti di che pasta sei fatta.

A cura di Vincenzo Galdieri

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