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Fifa 13 contro Pes 2013: i migliori videogiochi di sempre a confronto
MILANO, 18 SETTEMBRE – Fifa vs Pes. Guerra fra titani edizione 2013. EA Sports contro Konami, si rinnova la sfida: quale sarà il migliore videogioco plasmato sullo sport più seguito del globo terracqueo? Sarà l’americano o il giapponese? “Fifa contro Pes”, “Pes contro Fifa”, un ritornello che abbiamo imparato negli anni, proprio come “Sampras contro Agassi”, “Schumacher contro Hakkinen”, “Coppi contro Bartali”, “Messi contro Cristiano Ronaldo”. Proprio questi due fuoriclasse sono i testimonial dei due brand. Messi è il volto di FIFA, CR7 quello di Pes. Opposti. Antitetici.
FIFA 13 – GameMaster, autorevole sito americano, ha affermato che Fifa 13 è il miglior videogioco calcistico di sempre. E la demo, uscita l’11 settembre per PC e Xbox, il 12 per PS3, lo ha pienamente confermato. L’impianto strutturale è rimasto quello dell’edizione precedente, in cui si erano raggiunti risultati mai visti sotto l’aspetto di “fisica del pallone” – la sfera, infatti, è totalmente asservita alle leggi della fisica – e quello, altrettanto fondamentale, che ha dato alla figura del portiere, in passato entità marginale, un incredibile realismo nei movimenti. Tuttavia i passi avanti compiuti sono lampanti. Primo fra tutti il “tocco di prima”: il controllo di palla è meno perfetto o, in alcuni casi, proprio come avviene nel calcio reale, sbagliato, motivo per cui i difensori hanno più occasioni per recuperare la palla. Gli Skill-Games, sfide di abilità che precedono le gare, mostrano come la sensibilità e il realismo di un calcio di punizione piuttosto che di un cross o di un passaggio sia giunto ad altissimi livelli. Altra grande trovata degli ingegneri americani è il MatchDay, grazie alla quale il calcio reale entra in maniera decisiva in quello virtuale: durante la stagione, infatti, il rendimento dei giocatori modificherà, in tempo reale, le abilità degli stessi nella loro proiezione virtuale.
Infine, l’intelligenza artificiale ha prodotto una innumerevole varietà di attacchi, con inserimenti negli spazi che si creano man mano, che riproduce la effettiva casualità: a beneficiarne é il divertimento.
PES 2013 – Il titolo di Konami, che si è visto raggiungere da Fifa 11 e poi superare da Fifa 12, dopo anni di dominio incontrastato, adesso, si trova a inseguire. Già lo scorso anno Kei Masuda, lead developer di Pes, ammetteva a sorpresa che la concorrenza aveva raggiunto, in sede di grafica, risultati quasi irraggiungibili. Per tutti questi motivi, c’è grande attesa attorno al prodotto giapponese. Così, come prima mossa, a Tokyo hanno preferito giocare d’anticipo: la prima demo è uscita addirittura il 25 luglio, la seconda il 28/29 agosto. Non solo: la campagna promozionale si è snodata su un binario diverso. I Club Dogo e Giuliano Palma hanno cantato per tutta l’estate la canzone “PES” e per questo hanno ricevuto un pallone d’oro come premio direttamente dal direttore della Konami. Il punto di forza della simulazione calcistica giapponese è sempre stata la giocabilità e l’intelligenza artificiale oltre a una profondissima conoscenza dei calciatori e alla competenza nel dotarli delle relative abilità. La pecca più grande, ammessa dallo stesso Kei Masuda, nell’intervista sopracitata, rimane quella di non avere investito abbastanza, negli ultimi anni, nella ricerca e nell’innovazione. L’evoluzione, a dispetto del nome – PES è l’acronimo infatti di Pro Evolution Soccer, era rallentata a causa, probabilmente, di una mancanza di un concorrente forte. “Adesso abbiamo più stimoli” chiosò Masuda. Le principali novità del titolo che uscirà il 20/21 settembre riguardano il controllo manuale su tiri e passaggi e la caratterizzazione individuale di alcuni calciatori attraverso peculiari abilità e mosse tecniche che rendono riconoscibilissimo il modo di calciare di Ronaldo, le serpentine di Messi, i passaggi di Iniesta. L’innovazione più grande riguarda l’introduzione della tecnologia 3D: la nostra prova ha evidenziato delle suggestive riprese soggettive, tuttavia nella demo si nota un difetto nella visualizzazione dello scorrimento del pallone nella tradizionale ripresa grandangolare. Ci si augura che nella versione definitiva questa imperfezione, abbastanza fastidiosa, a dir la verità, sarà corretta. E se uno storico caposaldo è rappresentato dalla Master League, ampiamente riconfermata, altrettanto storica è la mancanza di acquisizioni delle licenze di molte squadre e campionati: macroscopica è l’assenza dei diritti d’immagine di tutte le squadre di Premier League con la sola eccezione del Manchester United. Questo dato stride se confrontato ai 30 campionati disponibili in Fifa, di cui 27 aventi squadre con licenza.
A cura di Giuseppe Alessi
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