Football
Juventus, sette giorni da incubo: tra campionato e Champions League

TORINO, 13 SETTEMBRE – La parte più difficile nel vincere non è, o almeno non è soltanto, ottenere la vittoria in sé, ma anche la capacità di riaffermarsi, nella vita così come nello sport. E’ un concetto che, molto probabilmente, la Juve dovrà imparare molto bene quest’ anno per trionfare nuovamente in Italia, oltre che cercare fortune in Europa, dopo anni di buio totale e il graduale avvicinamento alla luce, che coincide con la vittoria dello scudetto dello scorso campionato. Intendiamoci: la Juve sa come vincere, vista la sua gloriosa storia; ma con la squadra che negli ultimi anni è stata perennemente in costruzione, un anno soltanto potrebbe non bastare per poter giudicare adeguatamente questa nuova Juve. Per cui, un motivo in più, per la squadra capitanata da Gianluigi Buffon, per riconfermarsi alla grande quest’anno, tentando nuovamente di vincere lo scudetto e di ottenere, quindi, la spinta necessaria per fare buoni risultati anche in Champions, dove in molti pronosticano il club bianconero come vera e propria scommessa, in grado di mettere i bastoni tra le ruote alle big d’Europa. La Vecchia Signora non è rimasta certo a gongolare e a godere dei fasti dello scudetto dell’anno precedente, rinforzandosi molto bene in questa finestra di mercato, per risultare pronta alle nuove sfide lanciate al club di Torino dai top team italiani, anch’essi rinforzatisi (occhi puntati soprattutto sulla anch’essa rifondata nuova Inter di Stramaccioni, sul Napoli e sulle potenziali sorprendenti Fiorentina e Roma, col Milan sempre in agguato), e a lanciare, a sua volta, la sfida verso i club vertice del calcio europeo.
DUE MATCH CHE SANNO DI TEST –Ma se come si dice ‘il buongiorno si vede dal mattino’, allora la Juve dovrà subito mettersi all’erta, tenendo alta la concentrazione della squadra già nelle prime battute della nuova stagione. Ottimo l’inizio di campionato col Parma prima e con l’Udinese poi, dove, anche se è sembrata un po’ arrugginita, la Juventus ha mostrato buone fasi di gioco e le solite ottime individualità. Ma la settimana in cui sta per addentrarsi la Juve è quella da test del nove, ‘da incubo’ come si suol dire, una settimana che, anche se siamo solo all’inizio della stagione, potrebbe decidere subito il futuro stagionale dei bianconeri. Una settimana che ha due giorni segnati con una X rossa: domenica 16 e, soprattutto, mercoledì 19. Come detto, la Juve dovrà subito mostrare i muscoli nelle prime giornate di campionato per mettere in guardia le agguerrite concorrenti al titolo; e alla terza giornata, che la Juventus giocherà proprio di domenica pomeriggio, per la Vecchia Signora c’è subito un test ostico e imprevedibile contro il Genoa di De Canio, al Marassi di Genova. Una squadra, quella allenata dal tecnico lucano, che a inizio campionato, cambiando spesso moltissimi elementi della squadra titolare nella finestra di mercato estiva, è sempre un punto interrogativo, e che per questo non deve essere presa con le pinze da parte dello spogliatoio bianconero. Nel Genoa, da segnalare sicuramente il duo d’attacco, i goleador Ciro Immobile, proveniente da una fantastica stagione al Pescara, e Marco Borriello, che proprio qui a Genova esplose definitivamente come grande bomber. Senza dimenticare Jankovic, trequartista di buona tecnica e con una gran botta da fuori, e Juan Manuel Vargas, appena preso dalla Fiorentina e che non sembra essere in ottimo stato di forma ma che, se riuscirà a rimettersi, potrebbe tornare il giocatore devastante che entusiasmava il pubblico fiorentino qualche anno fa. Da verificare, sicuramente, la difesa che negli ultimi anni è sempre stata molto traballante, alternando buone prestazioni collettive a catastrofi vere e proprie. Insomma, se il Genoa riuscirà a giocare al meglio delle sue capacità, potrà sicuramente mettere in difficoltà la squadra juventina, imbattuta da più di un intero campionato.
LA SFIDA DA SOGNO – Ma la data che più di tutte fa sognare i tifosi bianconeri è la seconda segnalata nella settimana sopracitata, quella del 19 settembre. Quando la Juve tornerà a giocare di mercoledì, e non per il campionato. Quando la Juve tornerà, dopo anni e anni di attesa, a giocare la gloriosa Champions League. E non contro una squadra qualunque. Non in uno stadio qualsiasi. Stamford Bridge, la casa del Chelsea. Dove 41.837 spettatori assisteranno ad una partita di grande caratura internazionale e dal gran sapore storico, oltre che di grande interesse. Tanti juventini accorreranno a Londra per assistere al ritorno della propria squadra del cuore nella competizione più importante d’Europa, in un test che sa già di dentro o fuori; se la Juve convincerà in Inghilterra e riuscirà a strappare un buon risultato, non solo potrà sperare di ottenere il primo posto nella classifica del girone, ma potrà anche mettere le cose in chiaro riguardo il proprio ruolo in Europa: quello di una squadra che vuole far bene e che, con grandi ambizioni, vuole puntare in alto. Ma col Chelsea, inutile dirlo, non sarà per nulla facile: la squadra campione d’Europa in carica, anche se ha visto il proprio idolo e trascinatore, Drogba, trasferirsi verso altri lidi, si è rafforzata tantissimo grazie al potere economico del magnate russo Abrahmovic. Sotto la supervisione di Di Matteo, sono stati portati a Londra giocatori del calibro di Hazard, Oscar, Azpilicueta, Marin e Victor Moses. Che, insieme al risorto Fernando Torres, costituiscono un team atomico dalla cintola in su a disposizione del mister italiano. Non sia indicativa solo la sconfitta, seppur pesante, in Supercoppa Europea, inflitta loro dall’Atletico Madrid trascinato da un enorme Falcao: la squadra è tecnicamente eccezionale, e in campionato sono partiti con un grande sprint che li vede già primi nella classifica di Premier League. Squadra che, ovviamente, ha tanta voglia di riconfermarsi nel maggior torneo intercontinentale. Ma che dovrà vedersela con una Juve affamata e pimpante. Che vuole regalare un grande sogno ai propri tifosi, un sogno dalle grandi orecchie.
COI PIEDI PER TERRA – Prima di tutto, però, mantenere i piedi per terra: c’è una sfida di campionato già molto importante prima. Se l’anno scorso la Juventus doveva infatti pensare solo alla conquista del tricolore, quest’anno dovrà suddividere le proprie attenzioni equalmente in due (tre, se proprio vogliamo includere anche la Coppa Italia) manifestazioni, con rischio di cali, sia fisici che di concentrazione, sempre in agguato. Per cui, se l’anno scorso hanno ottenuto una grande vittoria collettiva, quest’anno per riconfermarsi ci sarà davvero da sudare. Soprattutto attraversando queste ‘settimane da incubo’, che propongono sfide ad alto livello, a distanza ravvicinata tra l’altro, sia a livello nazionale che a livello internazionale. Ma questa Juve da sogno non ha paura. Neanche degli incubi.
A cura di Giovanni Nolè
