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Osvaldo, dopo l’Espanyol la consacrazione con la Roma

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ROMA, 8 SETTEMBRE 2012 – Tre gare disputate, quattro reti, un assist e un’espulsione. Questi i numeri di Pablo Daniel Osvaldo nella stagione appena cominciata. L’attaccante argentino naturalizzato italiano ieri sera ha messo a segno la prima doppietta con la maglia azzurra della nazionale maggiore e il ct Prandelli ha elogiato grandemente il giocatore. Che questo possa diventare il suo anno?

DALL’ARGENTINA ALL’ITALIA – La carriera da professionista di Osvaldo inizia all’età di 19 anni, quando il calciatore passa dalle giovanili alla prima squadra dell’Huracan, club argentino. Con i “Los quemeros” l’attaccante colleziona 33 presenze e 11 reti nell’arco di due stagioni. Quanto basta perché il giocatore venga notato dallo staff dell’Atalanta che decide di portarlo in Italia durante la finestra invernale di calciomercato 2006. L’impatto con il calcio nostrano però non è dei migliori: il tecnico Colantuono infatti impiega Osvaldo con il contagocce: tre presenze per lui e un gol. L’Atalanta, al termine della stagione, otterrà la promozione in serie A ma l’argentino verrà ceduto in comproprietà al Lecce in serie B.

ZEMAN E L’ESPERIENZA IN VIOLA – In Puglia Osvaldo colpisce fin da subito il tecnico Zdenek Zeman: il boemo rimane letteralmente folgorato dalle giocate del giovane argentino che diventa titolare nella squadra giallorossa. L’esonero dell’allenatore a metà stagione però è un duro colpo per lo stesso giocatore che viene accantonato dal nuovo tecnico Giuseppe Papadopulo. Al termine del campionato Osvaldo vanta 32 presenze e 8 gol. La Fiorentina decide di puntare su di lui e lo acquista a titolo definitivo per 4,5 milioni di euro. L’esordio in serie A è da sogno: a Livorno l’attaccante realizza una doppietta nello 0-3 finale. Le aspettative nei suoi confronti crescono a dismisura ma il calciatore non riesce a ripagare la fiducia di squadra, dirigenti e tifosi. Dopo due stagioni in viola infatti Osvaldo avrà complessivamente disputato 27 gare realizzando 6 gol. E poco importa se due di queste sei reti abbiano un valore inestimabile: il gol del 2-3 a Torino contro la Juventus che permette alla Fiorentina di espugnare il “Delle Alpi” dopo vent’anni e la rete in rovesciata all’ultima giornata contro il Torino nell’1-0 che permette ai viola di ottenere la qualificazione ai preliminari di Champions League ai danni del Milan non sono sufficienti per la riconferma con la squadra toscana.

LA CONSACRAZIONE SPAGNOLA – Nel gennaio 2010 Osvaldo viene così ceduto a titolo definitivo al Bologna: con i felsinei però,  anche a causa di qualche infortunio di troppo, l’italo-argentino non brilla: tre reti in 26 partite il suo bottino. La squadra emiliana dopo appena un anno lo cede all’Espanyol con la formula del prestito oneroso. In Spagna Osvaldo trova quella continuità e quella fiducia che tanto aveva faticato a trovare in Italia. Così, con la maglia dei “Periquitos”, l’attaccante raggiunge la completa maturazione. Dopo 22 gol in 47 partite con i biancoblù, per il giocatore arriva il momento di tornare in Italia.

L’APPRODO NELLA CAPITALE – A dirla tutta i 15 milioni sborsati dalla Roma per riportare Osvaldo nella penisola sembrano eccessivi anche al fan più sfegatato dell’attaccante. Troppo ingente infatti sembra essere la cifra pagata dalla squadra capitolina per acquistare un giocatore che in Italia ha sempre faticato a trovare spazio e che non sembra essere in grado di affrontare un campionato di livello come quello nostrano. E’ però il campo ha smentire le voci e le dicerie: 11 reti in 26 partite nella prima stagione fanno di Osvaldo uno dei beniamini della squadra giallorossa. Il resto è storia recente: l’italo-argentino sembra davvero arrivato alla piena maturazione. E quest’anno potrebbe davvero diventare quello di Osvaldo: per lui già due reti in campionato contro Catania (rovesciata spettacolare) e contro l’Inter (pallonetto superlativo). Ciliegina sulla torta la doppietta di ieri sera con la nazionale italiana contro la Bulgaria. Questa stagione per il bomber giallorosso è iniziata nel migliore dei modi, e se il buongiorno si vede dal mattino…

a cura di Matteo De Angelis

Fin da piccolo sogno di vivere sommerso dal denaro. A 22 anni sono iscritto all'Albo dei Giornalisti Pubblicisti. Devo aver sbagliato qualcosa.

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