Champions League
Udinese, sogno spezzato: Braga in Champions
UDINE, 28 AGOSTO 2012 – Continua l’incubo dei playoff di Champions League: dopo l’eliminazione contro l’Arsenal della scorsa stagione, l’Udinese viene eliminata dallo Sporting Braga ai calci di rigore, dopo che i tempi regolamentari si erano conclusi 1-1 con le reti di Armero nel primo tempo e Ruben Micael nel secondo. Passa complessivamente la squadra che ha espresso il miglior gioco, complice anche una migliore condizione fisica rispetto ai friulani.
IL MATCH – L’Udinese va in campo con lo stesso 3-5-1-1 di Braga: Brkic; Benatia, Danilo, Domizzi; Basta, Pinzi, Willians, Pereyra, Armero; Fabbrini dietro Di Natale. Lo Sporting risponde con un 4-2-3-1: Beto; Salino, Douglao, P. Vinicius, Ismaily; Hugo Viana, Custodio; Alan, R. Amorin, Mossorò; Lima. Il primo pericolo del match è targato Sporting: Willians perde palla, Mossorò serve Lima che tira a botta sicura, Brkic si salva in maniera molto fortunata. Nei primi 20 minuti del primo tempo sono i lusitani a fare la partita, costringendo l’Udinese a difendere con tutti gli effettivi. A sorpresa, però, al 25′ l’Udinese passa in vantaggio: Fabbrini alza un pallone per Basta, crossa verso il centro dove arriva Armero che di testa insacca alle spalle di Beto. Ora è l’Udinese a prendere campo e a mettere in difficoltà gli avversari. E infatti al 40′ Beto si salva in angolo su Domizzi dopo un calcio di punizione piuttosto pericoloso. Al 44′ altra occasione bianconera: su una ripartenza friulana Pereyra trova Armero che spara a botta sicura ma Beto si salva ancora in angolo. Nella ripresa entra Badu al posto di Willians. Il primo brivido è targato Hugo Viana, che calcia una punizione potente, Brkic sventa il pericolo. L’Udinese avrebbe poi l’opportunità più ghiotta per raddoppiare: Pereyra trova Armero da solo contro Beto, ma nel momento del tiro colpisce in pieno l’erba e cade a terra. Poco dopo due opportunità per il Braga con Viana e Ismaily, ma Brkic è attento in entrambe le circostanze. I friulani sono sulle gambe e si nota: Braga offensivo in questo spezzone di partita, con Viana che impegna seriamente Brkic calciando una punizione superba all’incrocio dei pali. Al 72′ arriva il pareggio: miracolo di Brkic su un contropiede lusitano, sulla respinta cross per Ruben Micael che insacca a porta vuota. Per la verità Brkic è stato molto lento nel rientrare in porta e questo ha favorito e non poco la rete lusitana. L’Udinese non c’è più, è un monologo biancorosso: i friulani perdono tanti palloni in ripartenza, costringendo Brkic agli straordinari. Di Natale viene ammonito dopo aver commesso un fallo di frustrazione su Salino. Negli ultimi 10 minuti Guidolin si gioca la carta Maicosuel, rivelatasi poi distruttiva, per Fabbrini. Ma non succede nulla e si va ai supplementari.
I SUPPLEMENTARI – Le squadre sono sbilanciate, lunghe, e ci sono occasioni da entrambe le parti: prima Ruben Micael che serve Lima ma non riesce ad arrivare sul pallone a porta libera, poi Maicosuel che alimenta l’azione offensiva, cerca di servire Totò Di Natale che prepara la girata ma viene anticipato all’ultimo. Nel secondo supplementare è Armero ad avere una colossale palla goal, divorata con uno stop maldestro davanti a Beto. Sul successivo contropiede Domizzi salva tutto sventando il 2-1 lusitano. E’ ancora parità dopo i 120 minuti, si va ai rigori.
I RIGORI – L’errore decisivo dal dischetto è di Maicosuel che cerca un cucchiaio “alla Pirlo” ma Beto resta centrale e lo para senza alcuna difficoltà. Un errore che costa davvero caro ai friulani, fuori dalla Champions per il secondo anno consecutivo. Ci pensa poi Di Natale a rincuorarlo, ma resta l’amaro in bocca per l’occasione della vita, mancata.
L’AMAREZZA DI GUIDOLIN – “Sono molto amareggiato. Ringrazio i miei giocatori per aver profuso ogni sforzo e goccia di sudore. Mi dispiace immensamente per loro e per la nostra gente, evidentemente non sono in grado di guidare una squadra in Champions League: ci sono arrivato troppe volte vicino e non l’ho mai presa. Nel doppio confronto ha fatto meglio lo Sporting e passa la squadra che ha meritato di più sul piano del gioco, quindi l’allenatore deve prendersi le proprie responsabilità, perché questa squadra sa e deve giocare meglio. Probabilmente è mancata la guida tecnica, perché potevamo fare meglio. È un’analisi cruda – conclude un affranto Guidolin – ma anche lo sport è crudo, e crudele. Solo chi ci è passato sa ciò che stiamo passando noi adesso. Ora devo andare a casa e fare delle riflessioni approfondite sul futuro”.
UOMO PARTITA SPORTCAFE24: RUBEN MICAEL 7,5 – Reduce dalla doppietta al Beira Mar nel match di campionato vinto per 3-1, va inizialmente (a sorpresa) in panchina. Quando al 60′ Peseiro si ricorda di lui, cominciano ad addensarsi nuvoloni nella metà campo friulana: suo il pareggio, dai suoi piedi nascono molte azioni pericolose. E’ suo anche il rigore che elimina definitivamente l’Udinese dalla Champions League. Se Peseiro aveva bisogno di un jolly, se l’è giocato nel momento migliore possibile. In una parola: decisivo.
Leo Mastromauro