Mentre al Senato andava in scena l’ormai rituale bagarre sui cartellini rossi e sulle accuse di “voltafaccia”, tra le pieghe della Manovra 2026 si consumava un passaggio ben più silenzioso ma strutturalmente rilevante per il futuro dello sport italiano. L’approvazione dell’articolo 36-quinquies (ora in attesa del timbro definitivo della Camera), segna una piccola svolta per il finanziamento del Coni e dello sport nazionale, con il via libera al nuovo gioco “Win For Italia Team”.
Che cos’è il “Win For Italia Team”?
Si tratta di un gioco numerico a totalizzatore nazionale. A differenza delle scommesse a quota fissa (dove giochi contro il banco), nel totalizzatore i giocatori contribuiscono a un montepremi comune che viene poi diviso tra i vincitori. Questo formato richiama la tradizione del vecchio Totocalcio, ma con una veste moderna più simile al SuperEnalotto o al Eurojackpot.
Il gioco è tecnicamente imparentato con la categoria ” Win for Life”, il che suggerisce una modalità di estrazione frequente (probabilmente giornaliera o addirittura oraria) e una forte capillarità nelle tabaccherie e ricevitorie.
Il Payout (Ritorno al giocatore) è stato fissato al 65% della raccolta. È una percentuale generosa per una lotteria (il Lotto è molto più basso), probabilmente studiata per incentivare le giocate.
Quale sarà la fetta per il CONI?
Il meccanismo prevede che, tolte le vincite e i compensi per la filiera (ricevitorie e concessionario), la quota destinata all’Erario venga “girata” quasi interamente allo sport. Si parla di circa il 26,5% della raccolta netta destinata specificamente ai progetti dell’Italia Team (la squadra olimpica).
L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM) ha ora 60 giorni dall’entrata in vigore della legge per scrivere il regolamento attuativo. Questo significa che vedremo le prime schedine verosimilmente nella primavera 2026, giusto in tempo per cavalcare l’onda lunga verso i grandi eventi sportivi.
L’operazione è finanziariamente ineccepibile ma eticamente scivolosa. Da un lato, si garantisce al Comitato Olimpico un flusso di cassa “proprio” e potenzialmente ingente, slegandolo parzialmente dai capricci della politica annuale. È un ritorno alle origini: per decenni il CONI è stato una potenza grazie alla schedina del Totocalcio. Il “Win For Italia Team” tenta di replicare quel modello in un’era in cui il calcio non basta più e servono giochi a estrazione rapida per attirare il pubblico.
Dall’altro lato, la contraddizione politica è stridente. La stessa Manovra che stanzia più risorse all’ADM per combattere il gioco illegale, amplia l’offerta del gioco legale. Ma il vero “corto circuito” emerge guardando agli emendamenti bocciati: mentre nasce una lotteria per lo sport, viene respinto l’emendamento (Tajani, PD) che chiedeva un fondo per il contrasto alle ludopatia.
Il messaggio che passa è il seguente: lo Stato riconosce il valore sociale dello sport e la necessità di finanziarlo, ma fa un passo decisamente indietro nel contrasto delle dipendenze dal gioco.
