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Un campionato di nervi: tra crisi Napoli, rinascita Roma e dominio Inter

Conte

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Nel momento in cui scriviamo, la tempesta tra il Napoli e Antonio Conte sembra essersi placata. Aurelio De Laurentiis, con la consueta teatralità, ha definito una “favola” la notizia delle possibili dimissioni del tecnico, parlando anzi di una “sintonia speciale” tra lui e l’allenatore salentino. Tuttavia, le parole al veleno pronunciate da Conte dopo la sconfitta di Bologna non possono essere cancellate con una stretta di mano: lasceranno inevitabilmente strascichi in un ambiente che, dopo l’euforia iniziale, comincia a scricchiolare.

I campioni d’Italia escono infatti con le ossa rotte dalla trasferta emiliana, portando a casa non solo zero punti ma anche molte certezze in meno. Per la prima volta dall’inizio del campionato, il Napoli non guarda più tutti dall’alto. In vetta, infatti, ci sono Inter e Roma, che hanno saputo approfittare di un turno di Serie A in cui quasi tutte le big si sono inceppate.

Il Milan di Massimiliano Allegri ha sprecato due reti di vantaggio facendosi rimontare dal Parma di Cuesta, mentre la Juventus di Luciano Spalletti non è andata oltre uno scialbo 0-0 nel derby della Mole contro il Torino. Anche il sorprendente Como si è dovuto accontentare di un pareggio interno con il Cagliari.

A fare la voce grossa, invece, è stata l’Inter di Cristian Chivu. I nerazzurri hanno travolto la Lazio, che arrivava a San Siro con una striscia positiva importante e una difesa finalmente compatta. Ma contro una vera e propria “macchina da scudetto” come quella interista non c’è stata partita: l’Inter è apparsa solida, feroce, organizzata, una corazzata pronta a riportare a Milano lo scudetto.

Accanto ai nerazzurri, a sorpresa, si affaccia una Roma che nessuno si aspettava così in alto. La squadra di Gian Piero Gasperini ha superato l’Udinese con una prova di grande maturità. La gara è stata sbloccata da un calcio di rigore passato quasi inosservato, ma i giallorossi hanno dimostrato una straordinaria capacità di controllo e gestione del vantaggio. La prima posizione, a questo punto della stagione, non può essere liquidata come una coincidenza: Gasperini ha restituito ai suoi uomini serenità e mentalità vincente, plasmando una squadra che sa cosa vuole e come ottenerlo.

Ben diversa, invece, la situazione in casa Juventus. Lo 0-0 nel derby con il Torino ha riportato a galla i fantasmi di un passato recente fatto di prestazioni opache e mancanza di idee. Stanca, inconcludente e spesso prevedibile, la squadra di Spalletti sembra aver perso quella cattiveria che un tempo ne faceva la forza. Anche il Milan, pur con un Allegri furioso nel post-partita, ha mostrato fragilità psicologiche: due gol di vantaggio non bastano se manca la lucidità per chiudere le partite.

Ecco allora il vero filo rosso di questo campionato: la testa. È sulla testa che deve lavorare il Milan, è sulla testa che sta lavorando Conte con il suo Napoli, ed è sulla testa che Gasperini ha costruito la rinascita della Roma. In un torneo così equilibrato, dove i valori tecnici si compensano, sarà la forza mentale, più ancora del talento, a decidere chi potrà alzare lo scudetto a fine stagione.

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