Il nome di Davide Frattesi è senza alcun dubbio tra i più attenzionati di questo periodo. Oramai è chiaro che, al di là di qualche squillo, la sua avventura all’Inter sia tutt’altro che idilliaca. Il centrocampista, prima con Inzaghi e ora con Chivu, non è mai riuscito a trovare spazio e continuità. Ed ecco che la domanda diventa più che lecita: si può parlare di acquisto sbagliato?
Frattesi-Inter, cosa non funziona
Il classe 1999, dopo essere cresciuto tra Lazio e Roma. ha avuto la sua definitiva consacrazione con la maglia del Sassuolo, che ha puntato su di lui nel 2017. I neroverdi, dopo qualche prestito, lo hanno definitivamente lanciato in prima squadra nel 2021. Dionisi gli ha consegnato le chiavi del centrocampo e lui ha risposto con grandissime prestazioni, diventando una delle mezzali più importanti della Serie A. La chiamata dell‘Inter sembrava dunque la più naturale delle conseguenze. La realtà però è stata ben diversa dalle aspettative. Il suo rapporto con Inzaghi può essere descritto come un alternarsi di odio e amore, con veri e propri momenti di tensione. Ma cosa non ha funzionato?
Le problematiche sono principalmente state di natura tecnica e gestionale. Il tecnico dei meneghini gli ha spesso preferito altre giocatori con altre caratteristiche. Insomma, Frattesi, essendo prevalentemente un incursore, ha faticato a trovare un posto fisso e a inserirsi e ad adattarsi alle idee, agli schemi e al credo tattico inzaghiano. I soli 15 gol, pochi per uno come lui, in due stagioni, sono la perfetta testimonianza di una scintilla mai scoccata. Con l’addio di Inzaghi molti hanno pensato a una svolta, ma la sfortuna ci ha messo il suo. Il buon Davide infatti, in estate, ha subito un intervento chirurgico per un’ernia bilaterale. Ma ecco, anche ora che le sue condizioni stiano via via crescendo, il suo stile di gioco sembra comunque non adattarsi al modulo di Chivu. Il rumeno infatti predilige giocatori con una maggiore capacità di rifinitura e più abile nella costruzione del gioco come Mkhitaryan e Barella, piuttosto che un giocatore più propenso all’inserimento e al tiro.
La goccia che ha fatto traboccare il caso però sembrerebbe essere quanto accaduto nella partita tra Verona e Inter. Con l’armeno out e l’ex Cagliari partito dalla panchina, il tecnico ha scelto Sucic e Zielinski come titolari, con l’ex Sassuolo entrato solo nei minuti finali. Un qualcosa che ha testimoniato come la mezzala sia ormai finita molto dietro nelle gerarchie, essendo probabilmente davanti solo a Diouf. Il segnale di un addio inevitabile? Difficile non pensarlo, con la testa che va ai circa 30 milioni investiti. Insomma, i conti non tornano. E non solo quelli.
