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Fiorentina: peggior partenza della storia. Como: la qualità paga

Pioli

La Fiorentina ha perso male anche contro l’Inter portando a nove le gare senza successi iniziali. Pioli ha firmato la peggior partenza della storia viola, ma rimane al suo posto. E’ saltato però Pradè dopo aver firmato l’ennesimo disastro dell’era Commisso. Se la Fiorentina è in un baratro da cui non riesce a uscire la colpa è principalmente del dirigente che, pur avendo risorse, ha sbagliato tutto ciò che poteva. Il divorzio dall’ex Roma non può però bastare.

Fiorentina: chi sbaglia non paga

Daniele Pradè e Stefano Pioli hanno firmato un capolavoro al contrario, costruendo e mettendo in campo una squadra senza capo nè coda. I dati della Fiorentina sono impietosi: 4 punti, frutto di 4 pari e 5 ko, penultimo posto in classifica, terz’ultimo attacco e ultima difesa. La squadra dista 17 punti dal primo posto, 14 dal quarto e 11 dal sesto. A rileggere le dichiarazioni di Pioli di inizio stagione scappa da ridere. Il suo secondo approccio alla Fiorentina è stato disastroso. La squadra non sa cosa fare in campo e non ha uno straccio di schema di gioco. Si nota una scollatura evidente tra tecnico e squadra.

Non ci sono margini di manovra per auspicare miglioramenti nella Fiorentina. I continui cambi tra centrocampo e attacco hanno mandato in tilt i giocatori. La gestione dei vari Fagioli, Mandragora, Gudmundsson, Dzeko e Piccoli è stata dilettantistica. In una situazione normale il tecnico sarebbe già saltato. Commisso ha preferito far saltare Pradè, autore da anni di campagne acquisti senza capo nè coda, a fronte di investimenti importanti. Gli acquisti di Sohm, Piccoli e Viti appaiono inspiegabili e non sono i soli. Con il Lecce in casa rischia di essere l’ultima possibilità per Pioli, ma anche un successo non cambierebbe molto data la situazione di profondo scolamento che si respira. Questo è un o di quei casi in cui solo un taglio netto può portare benefici.

Como: Fabbregas sempre più su

Il Como al quinto posto a -3 dalla zona Champions non può essere considerata una sorpresa. A differenza della Fiorentina, in riva al lago hanno un progetto preciso. In estate sono stati fatti investimenti importanti anche in chiave futura. Soprattutto, si è trattato di investimenti idonei allo stile di gioco che il Como vuole attuare. I risultati sono la conseguenza logica. Fabregas si sta coccolando talenti come Nico Paz, Caqueret, Perrone e il suo stile di gioco riesce a tirare fuori il meglio anche da gregari come Posch e Vojvoda.

Didfficile capire quali siano le reali potenzialità di questa squadra e dove possa arrivare, ma un dato che dovrebbe far riflettere è che il Como ha la seconda difesa della a dietro alla Roma. Parliamo di una squadra che attacca sempre con 4-5 uomini e che non è certo rinunciataria. Questo significa che il possesso e la pressione costante sull’avversario se applicati con criterio possono portare anche a una buona fase difensiva, contrariamente a quanto si pensa. Il Como è il simbolo di come il calcio italiano si possa evolvere con idee chiare e investimenti mirati.

Davide Luciani  

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