SportCafe24.com

Juve e Napoli: mercato fallimentare? Tudor ha sette giorni, Conte deve svoltare

Openda

Como-Juventus e Torino-Napoli hanno messo Tudor e Conte sul banco degli imputati per motivi diversi. Soprattutto, dopo nove gare giocate tra serie A e Champions, ci si inizia a interrogare sul mercato delle due squadre. Per il tecnico della Juventus, la Gazzetta dello Sport scrive di rapporti ai minimi termini con Comolli. Secondo la Rosea, in caso di doppio ko con Real Madrid e Lazio, il croato verrebbe esonerato. Conte gode di molto più credito, ma il tecnico deve iniziare a valorizzare il dispendioso mercato partenopeo.

Juve: i sette giorni di Tudor

Igor Tudor si gioca tutto in una settimana. La sconfitta di Como ha fatto precipitare una situazione già difficile. Il lavoro del croato fin qui è pesantemente messo in discussione e i numeri lo inchiodano. Sono sei le gare senza successi, 7 gol subiti e 9 segnati. Rispetto allo stesso periodo con Motta la squadra ha un punto in meno, un gol segnato in meno, 6 gol incassati di più e una sconfitta in più. In Champions, poi, con Motta la squadra aveva 6 punti con 6 gol fatti e 3 subiti. Con Tudor i punti sono solo 2, con 6 gol segnati e 6 subiti. L’analisi negativa non si limita, però, solo con il paragone con il suo successore. La Juve sotto la sua gestione è una banda del buco: 27 gol incassati in 22 gare tra serie A, Champions e Mondiale per club, 10 punti su 24 in 8 trasferte tra serie a e Champions, 7 trasferte su 8 con almeno un gol passivo per un totale di 11.

I numeri, però, non sono gli unici ad accusare Tudor. Il croato ha di fatto disconosciuto il mercato della Juventus. Openda ha giocato appena 240 minuti con due gare da titolare, Joao Mario è sceso in campo per 333 minuti con 2 gare da titolare, mentre Zhegrova ha raccolto 62 minuti. Il più utilizzato è stato David che è sceso in campo per 638 minuti. Numeri che non soddisfano la dirigenza, anche perchè la Juve ha un potenziale offensivo importante, ma, giocando a una punta, finisce per creare problemi di gestione. La partenza iniziale aveva nascosto la polvere sotto il tappeto, ma in sei mesi Tudor non ha migliorato nulla. La squadra è fragile e senza identità. Il tecnico ora ha due gare per tenersi stretta la panchina. Zero vittorie, o peggio due sconfitte tra Real Madrid e Lazio, potrebbero costargli l’addio alla Juventus.

Napoli: Conte deve sfruttare il mercato

Il Napoli di Conte finora è un rebus. Il faraonico mercato dei partenopei avrebbe dovuto alzare la qualità della rosa. Attualmente il minutaggio dei nuovi arrivi è impietoso. Tolti De Bruyne (639 minuti), Hojlund (466 minuti, frutto di 6 gare consecutive da titolare), Beukema  (540′, anche a causa della perdurante assenza di Rrahmani e Buongiorno) e Vanja Milinkovic-Savic (450 minuti)  gli altri hanno raccolto le briciole. Marianucci (90′), Gutierrez (180′), Elmas (128′), Lang (83′) e Lucca (291′) tutti insieme sommano 772 minuti. La media è alzata dalla punta che, a causa degli acciacchi fisici di Lukaku e Hojlund, ha avuto più spazio, ma è evidente come Conte non si fidi molto di loro. Passi per Marianucci, (ancora acerbo) e Gutierrez (reduce da un lungo infortunio), ma gli altri tre erano stati presi per dare più soluzioni anche a gara in corsa e finora si sono visti pochissimo.

Il caso più eclatante è quello di Lang. L’olandese fin qui ha giocato meno di una partita intera, nonostante sia uno dei giocatori più talentuosi. Il minutaggio più alto l’ha avuto con Milan e Torino, quando il Napoli doveva recuperare. E’ abbastanza evidente che Conte si sia fissato con l’idea del 4-4-1-1, ma così facendo i numeri offensivi non sono migliorati. Il Napoli ha fin qui segnato 12 reti, 2 in meno di un anno fa. I problemi offensivi sono rimasti gli stessi e, anzi, se ne è aggiunto un altro legato alla posizione defilata di McTominay, mattatore dell’ultimo scudetto. Insomma: il modulo nato per esaltare le qualità di De Bruyne sta affossando tutti gli altri giocatori talentuosi della rosa. Conte è chiamato a inserire questi giocatori per aumentare il livello qualitativo di una squadra che ha l’obbligo di confermarsi.

Davide Luciani  

Exit mobile version