La Caduta degli Dei
Fabio Junior, la delusione dell’Uragano Blu

Il nome di Fabio Junior non può evocare ricordi positivi per i tifosi romanisti. Era il 1999 quando il brasiliano è sbarcato nella Capitale. Le attese e le aspettative su di lui erano tantissime, anche per i suoi numeri importanti e le sue prestazioni con il Cruzeiro. Ma che cosa non ha funzionato in giallorosso? Di cose da dire e da raccontare ce ne sono tantissime.
La delusione Uragano Blu
14 gennaio 1999: questo è il primo giorno italiano del verdeoro. 30 i miliardi di lire investiti dalla Roma. Insomma una cifra non da poco, che tra l’altro, all’epoca, rappresentava un vero e proprio record per il club. Basterebbe questo per far capire quanto la società allora guidata da Sensi puntasse sul giocatore. Fabio Junior veniva considerato l’astro nascente del calcio brasiliano. Il Cruzeiro d’altronde aveva scelto lui per sostituire Ronaldo. Esploso a 20 anni, ha lasciato il segno con 18 gol segnati in 32 presenze. Il suo anno di grazia è stato il 1998, quando è stato inserito anche nell’undici ideale del campionato brasiliano e ha ricevuto la Bola de Prata. Numeri, prestazioni e momento d’oro che gli sono valsi il soprannome di Uragano Blu.
Dunque era questo il biglietto da visita con cui è arrivato alla Roma. L’inizio però per lui è stato a dir poco complicato, anche a causa della concorrenza. L’allenatore Zeman infatti molto spesso gli preferiva i tre titolari, ossia Delvecchio, Totti e Paulo Sergio. Il debutto in Serie A è arrivato a febbraio in quel di Venezia. Il boemo ha provato a dargli un po’ di fiducia con l’arrivare della Primavera, ma l’ex Cruzeiro non riusciva a brillare, collezionando errori, non rischiando la giocata e non trovando quasi mai la porta. Emblematici i tre gol sbagliati nella sfida di Coppa Uefa contro l’Atletico Madrid. Ed è stata come la goccia che ha fatto traboccare il vaso, con Fabio Junior relegato tra panchina e tribuna, chiudendo l’anno con sette presenze e tre gol. L’arrivo di Capello sembrava cambiare le cose, con il verdeoro che ha trovato spazio nelle Coppe. Le cose però si sono definitivamente rotte a gennaio, con gli arrivi di Montella e di Poggi. Il classe 1977 non ha così più trovato spazio, giocando appena uno spezzone di partita contro il Torino.
Il presente di Fabio Junior
Salutata la Capitale tra la delusione e l’ironia dei tifosi, Fabio Junior ha iniziato un vero proprio girovagare, tornando in Patria e conoscendo campionato come quello portoghese, tedesco, israeliano, giapponese e degli Emirati Arabi. Qualche gol e qualche soddisfazione è arrivata, ma forse le aspettative per lui, con il senno di poi, erano state troppe. Oggi il brasiliano è comunque rimasto nel mondo del calcio, dopo aver appeso gli scarpini al chiodo nel 2017, lavorando come commentatore sportivo per il Gruppo Globo.












