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Van der Wiel, tra delusione e forza d’animo

Van der Wiel

Classe 1988, è cresciuto all’Ajax. Dopo una breve parentesi nell’Haarlem e una gavetta nelle giovanili, è arrivato in prima squadra. Era il marzo del 2007 quando c’è stato il suo debutto e, solo l’anno, c’è stato il primo trofeo della sua carriera: la Supercoppa, vinta contro il Psv. Nella stagione 2008-2009 è diventato titolare, godendo della fiducia e della stima del nuovo allenatore Marco van Basten. Nato come difensore centrale, è stato spostato sulla fascia destra, diventando così un terzino a tutti gli effetti. La sua è stata un’annata a dir poco positiva, tanto che ha ricevuto il premio Ajax Talent of the Year ed è stato persino convocato in Nazionale.

Anche con Jol e de Boer ha continuato a giocare con grande continuità, vincendo ben due Eredivisie. Ed ecco che, dopo esser finito nel mirino di molti top club, tra cui il Bayern Monaco, nell’estate del 2012, è stato acquistato dal PSG degli sceicchi. Il sogno per lui dunque stava diventando una vera e propria realtà. L’avventura francese di Van der Wiel è stato però tutt’altro che idilliaca. Le cose non erano partite malissimo, con Blanc che gli ha consegnato i galloni di titolare. Buone prestazione per l’olandese e tanti assist a un certo Ibrahimovic. Con il tempo però ha dovuto fare i conti con un Paris Saint-Germain che non riusciva in quegli anni a imporsi in campo internazionale e con la crescita di Aurier. Ed ecco, dopo qualche vicissitudine, ha deciso di non rinnovare il suo contratto.

I problemi e il presente

Ed ecco che, dopo quattro anni di alti e bassi, l’olandese ha cercato un rilancio, prima con la maglia del  Fenerbahce e poi approdando in Italia, più precisamente al  Cagliari. 17 presenze in Turchia e solo sei in rossoblu, dove avrebbe dovuto raccogliere l’eredità di Bruno Alves. Insomma,  un flop totale. Van der Wiel a quel punto ha puntato molto sull’esperienza canadese, accasandosi al Toronto. Era Il febbraio 2018, ma, anche in questo caso, i numeri sono stati impietosi. Ed ecco che, nel gennaio del 2019, tramite Instagram, ha annunciato il suo addio per divergenze con il manager del club. Hanno seguito esperienze nel mondo della moda. Ma è stato a novembre del 2020 che Gregory ha raccontato di aver sofferto di stress, ansia, e attacchi di panico. Sul suo sito personale ha però parlato del sua forza d’animo, del suo essere umano, del suo esser riuscito a ripartire, della sua voglia di tornare in campo e del supporto dell’ RKC Waalwijk Una storia da raccontare e che va oltre ogni delusione.

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