Si è tornati in campo, dopo la pausa nazionali. Ed è sempre un turno strano, inaspettato, difficile. Lo sanno bene Roma e Lazio, che incappano in due brutte sconfitte. Sembrano non saperlo, invece, Juventus e Napoli che corrono e convincono. E allora partiamo proprio da loro in questa analisi sull’ultimo turno di Serie A.
Un Derby d’Italia che incorona la Juventus
Una partita scoppiettante, un risultato da over, una trama avvincente, con rimonte e agganci, gol allo scadere e polemiche arbitrali. C’è stato di tutto in questo Juventus Inter. Ci sono, soprattutto, alcune sentenze. La Juventus, ad esempio, non è sembrata irresistibile, ha le sue fragilità, le sue colpe, ha fatto i suoi errori. Ma ha dimostrato una cosa: di avere un cuore, di avere un’idea, di avere voglia di crederci. Niente di trascendentale in campo, dove il brio e la frizzantezza erano affidate soprattutto a Yildiz. Ma quello che fanno gli uomini di Tudor funziona. Ed ecco la terza vittoria su tre partite e una testa della classifica insieme al Napoli. L’Inter di Chivu, invece, è apparsa ancora un cantiere. Non è la squadra di Inzaghi, non è ancora quella del tecnico romeno che forse non meritava di perdere, ma paga le incertezze di Sommer, il buio di Barella, la stanchezza di Lautaro. La vecchia guardia, insomma, per adesso non paga. Chivu deve trovare ancora il suo zoccolo duro.
Il Napoli già accelera
Se nella serata del turn over in vista dell’Europa segnano anche i due giocatori che lanci, per la prima volta, dal primo minuto, vuol dire che tutto al Napoli sta girando bene. I gol di Hojlund e Beukema, oltre al rigore di De Bruyne che apre le danze e incanala la partita, non sono frutto del caso, ma naturale compimento di una strategia solida, forte, salda che gli uomini di Conte mettono in pratica dal primo minuto. Tre gol in trasferta, su un campo come quello di Firenze, sono una dichiarazione d’intenti e un messaggio chiaro, più che alle altre a sé stessi: lo Scudetto, almeno per il momento, è roba nostra.
Roma e Lazio, due KO che fanno male
Non sorridono, invece, le due romane, reduci da due brutti ko contro Sassuolo e Torino. Due sconfitte di misura, è vero, ma che non lasciano attenuanti. Soprattutto la squadra di Gasperini esce ridimensionata dalla sfida con i granata: un attacco sterile, privo di spunti, incapace di centrare lo specchio della porta e, ancora più grave, di creare occasioni pericolose. Un attacco su cui pesano le incompiutezze del mercato e sul quale, adesso, si abbatte il solito infortunio per Dybala (2 settimane di stop”. Non un’ottima premessa, insomma, per il derby della prossima giornata. Un derby che può giù suonare come una prima sentenza.