Gli sfigati del lunedì
Incubo Leao, applausi per Modric: il weekend non è solo rossonero
Paura per Leao, sprazzi di Milan e luci dei riflettori per Modric: ma il finale settimana non è stato solo rossonero

Il Milan si è preso la scena in un weekend dedicato alla Coppa Italia. Il 2-0 al Bari ha senza alcun dubbio offerto spunti sia positivi che negativi. Da Leao a Modric, passando per Pulisic, da dire c’è tantissimo. In un fine settimana che comunque non è stato ovviamente solo a tinte rossonere.
Il portoghese ha sbloccato il match, ma, proprio dopo il gol, tra l’altro con un stacco da centravanti vero, si è accasciato a terra. Allegri ha optato subito per il cambio, per evitare rischi e problemi. Si parla di un problema al polpaccio, più dettagliatamente di un indurimento, ma resterà da capirne l’entità, con incubi, paure e pensieri che si fanno strada. Ha fatto ben sperare invece la prestazione dello statunitense, non solo per il gol. Qualità, quantità e presenza costante per Christian, che è senza dubbio una delle certezze di Allegri. Insomma, si sono visti sprazzi di Milan, ma soprattutto di Modric. Il croato ha strappato applausi e fatto vedere che i piedi sono sempre gli stessi. Il tempo dirà quanto sarà fondamentale e utile. Le sensazioni però ieri sera sono state comunque a dir poco positive.
Come detto però, non è stato solo Milan. A prendersi la scena sono state anche le parole di Gasperini, non soddisfatto dal mercato della Roma. Il tecnico di Grugliasco ha sempre fatto dell’esigenza la sua caratteristica principale. Infatti questo è sempre stato il suo modo per alzare l’asticella e per puntare in alto. Resta da capire poi quanto queste dichiarazioni possano incidere nei rapporti con la società e nella testa dei giocatori. Il rischio è che si possa passare dalla padella alla brace. Già la partita con il Bologna potrebbe dire tanto e dare risposte. Interessante, sempre restando sul mercato, è l’arrivo di Zalewski all’Atalanta. Ha colpito l’addio all’Inter, ma l’esterno potrebbe davvero essere un uomo in più negli schemi di Juric. In un’estate di dubbi per la Dea, c’è la prima grande certezza?
















