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La Caduta degli Dei

Ibarbo, una sola illusione rossoblu?

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ibarbo la caduta degli dei

Per due anni è stato considerato il vero gioiello del Cagliari. Insomma, uno dei tanti talenti scovati da Massimo Cellino in giro per il mondo. Victor Ibarbo ha però poi fatto i conti, in un certo senso, con la realtà e anche un po’ con la sfortuna. E quella rossoblu, a oggi, è forse stata una vana, per quanto bella, illusione. Ma la sua carriera è tutta da raccontare.

Da Cagliari a Roma: cos’è cambiato

Classe 1990, dopo aver dato i primi calci al pallone nella sua Colombia, è stato acquistato dagli isolani nell’estate del 2011, soffiandolo all’Udinese. Insomma, sembrava una delle tante scommesse fatte dai sardi in quegli anni. Eppure, nel dicembre dello stesso anno, è arrivato in suo primo gol in quel di Catania. Una rete che, tra l’altro, è stata una vera e propria gemma: azione personale, con il buon Victor che si è involato sulla fascia destra, saltando sulla linea di fondo prima i difensori Legrottaglie e Spolli, per poi rientrare sul sinistro, effettuare una finta sul portiere Andújar e appoggiare il pallone in rete a porta vuota. Il suo primo anno si è chiuso con 38 presenze e tre reti ed è sembrato un ottimo punto di partenza. L’anno successivo ha confermato il suo feeling con i gol importanti e belli, bucando Napoli e Milan. Ma è stato il gol alla Juventus a strappare applausi. Un gol che è stato definito alla Weah: Ibarbo, partendo poco oltre la propria area, ha battuto Storari dopo una lunga galoppata e dopo aver saltato Marchisio e Barzagli.

Dopo aver brillato al Cagliari, è passato alla Roma nel febbraio del 2015.  A volerlo è stato Walter Sabatini. Il colombiano però, sotto la guida di Rudi Garcia, non è mai riuscito a trovare spazio e continuità. A pesare sono stati anche gli infortuni al tendine rotuleo del ginocchio destro e al gemello mediale del polpaccio destro. Insomma, il destino e la sfortuna ci hanno messo la loro e il classe 1990 in giallorosso non ha certo lasciato chissà quale ricordo, fallendo quello che, il senno di poi, poteva essere il vero salto di qualità per lui. Ed è per questo che, da quell’avventura, è per lui cominciata una girandola di prestiti.

La girandola di prestiti e il presente

Al Watford il sudamericano ha avuto difficoltà di ambientamento, all’Atletico Nacional e al Panathinaikos non è riuscito a incidere, segnando appena sei reti in due anni. Ed è per questo che la soluzione migliore, in quel momento, è sembrato essere il ritorno al Cagliari. Il colombiano, nel gennaio del 2017, è tornato così a indossare la maglia rossoblu. La società non era più di proprietà di Cellino, in quanto era passato sotto la gestione Giulini. Però i problemi al ginocchio destro e le contestazioni dei tifosi hanno fatto capire che le minestre riscaldate non funzionano quasi mai. Ibarbo, a quel punto, ha provato l’esperienza giapponese, con il Sagan Tosu. Buono il suo primo anno, con 29 presenze e sei  goal, La rottura del legamento crociato del ginocchio destro ha però rotto l’incantesimo, con la conseguenza del trasferimento al l V-Varen Nagasaki. L’ultima pagina è stata scritta nell’estate del 2023, quando è tornato in Patria, grazie alla chiamata dell‘America di Cali e al passaggio, lo scorso anno, all’Inter Palmira. I numeri non sono troppo positivi, ma Victor c’è ancora.

Insomma, quel diamante grezzo portato in Italia da Cellino e che, per un po’ di tempo, aveva entusiasmato, conquistato e colpito in molti, addetti ai lavori compresi, non è mai riuscito a brillare definitivamente e completamente. Ai tifosi del Cagliari, e non solo, restano i ricordi di quando partiva in velocità ed era imprendibile.

Giornalista freelance, copywriter e ghostwriter. Sono uno dei volti e delle firme storiche di Sportcafe24.com

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