Focus
La difficoltà di chiamarsi Maurizio Sarri
Momento buio in casa Lazio. i biancocelesti si affidano a Maurizio Sarri. Ma quanto è difficile ora per il tecnico?

Indice di liquidità. Indebitamento. Mercato bloccato. Tutte queste parole sono finite all’ordine del giorno in casa Lazio. Ed ecco che il pensiero non può che non andare a Maurizio Sarri, tornato nella Capitale dopo circa un anno e mezzo. Ora però la situazione è realmente complicata e difficile. Il mondo laziale si aggrappa a lui. Ma può realmente bastare ed essere sufficiente?
Tra rabbia e voglia
Indiscrezioni, rumors e voci parlano di un allenatore arrabbiato e infastidito dalla situazione. Allo stesso tempo però c’è quella voglia, quella determinazione e quella caparbietà di dimostrare. Perché c’è una storia che è stata bruscamente interrotta lo scorso e di cui va riscritto il finale. Perché, si sa, il tecnico è un animale di campo e panchina, fa del lavoro il suo mantra e il suo mood. E forse, per quanto possa sembrare paradossale e assurdo, in una situazione del genere, avrebbe da guadagnarci. Sarri può diventare l’eroe, il salvatore e colui che riesce, nelle mille difficoltà, a tirare fuori il meglio, ottenendo risultati e traguardi, quantomeno a oggi, impensabili. Certo, la squadra resta quella dello scorso, con i limiti e i difetti. Ma anche con i pregi. Ovviamente nel caso in cui non dovessero esserci cessione di qualche big (Rovella piace all’Inter, ma chissà…).
Cosa può succedere?
Per ora, le dimissioni sono scongiurate. Il mese decisivo però sarà quello di luglio, quando inizierà il ritiro e quando il buon Maurizio farà i conti con la rosa, compresi gli esuberi. Ed è lì che ci saranno tutte le valutazioni sui giocatori e probabilmente si capirà dove può portare e arrivare questo progetto. Un progetto nato malissimo e sotto i peggiori auspici. Ma, a volte, è nelle situazioni peggiori che si riesce a tirar fuori il meglio e a compattarsi. Il calcio e la storia insegnano: cominciare a fari spenti, tra musi lunghi e nasi storti può essere un vantaggio. Il Comandante sa ed è pronto, ancora una volta, a stupire. Perché la parola Sarrismo non è nata per caso.
