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Guglielmo Vicario: la rivincita dell’eterno secondo

Ieri sera Guglielmo Vicario ha alzato al cielo il suo primo trofeo internazionale, l’Europa League con il Tottenham. La parata determinante al 96′ ha suggellato il trionfo degli Spurs che non vincevano un trofeo da 17 anni (Coppa di Lega 2008) e un trofeo internazionale da 41 (Coppa Uefa 1984). A 28 anni, l’ex portiere dell’Empoli si è tolto una grande soddisfazione, dimostrando di non essere un eterno secondo.
Vicario, il sottovalutato
Guglielmo Vicario è arrivato in serie A a 24 anni nel 2020, come riserva di Cragno. I sardi lo avevano prelevato l’anno prima per 2 milioni dal Venezia, girandolo subito al Perugia in prestito. Nella stagione passata in Sardegna, Guglielmo gioca appena 7 gare tra campionato e Coppa Italia. La svolta arriva la stagione successiva con il trasferimento all’Empoli, prima in prestito e poi in via definitiva per 8,5 milioni. Qui disputa due stagioni di altissimo livello che lo portano a diventare per distacco il miglior portiere italiano del campionato e si guadagna il soprannome di Venom, dall’omonimo personaggio Marvel. La chiamata del Tottenham arriva due estati fa. La prima stagione è positiva, con n quinto posto conquistato con un grande campionato. In questa stagione la squadra fa una fatica incredibile finendo a ridosso della zona retrocessione.
Vicario però è sempre stato protagonista. Il percorso in Europa League porta la sua firma. L’italiano è un portiere pazzesco tra i pali bravo con i piedi e nelle uscite, ma tremendamente sottovalutato dai media italiani. Nessun club italiano ci ha puntato con decisione e in Nazionale, anche nei momenti di forte imbarazzo di Gianluigi Donnarumma, non ha mai avuto grandi chanches. Ieri sera si è preso una grande rivincita, dimostrando il suo valore e facendo capire che l’Italia c’è un portiere di cui si parla troppo poco: Guglielmo Vicario.














