Simone Inzaghi: dal sogno triplete al terrore dei zeru tituli

Simone Inzaghi aveva sognato una Pasqua diversa. Fino a quella data, l’Inter era in testa al campionato, in semifinale di Champions League in semifinale di Coppa Italia. Domenica ha perso a Bologna con gol di Orsolini allo scadere, vedendosi raggiunto dal Napoli, per poi incappare in un pesante 3-0 nel derby di ritorno con il Milan, dicendo addio alla Coppa Italia. L’Inter ora vede gli spettri del fallimento. Con 5 gare ancora giocare in campionato, ma un cammino decisamente più favorevole ai partenopei, e la semifinale con il Barcellona alle porte, il rischio di chiudere un’annata con zeru tituli è grande.

Inzaghi, dal sogno all’incubo

Il grande merito di Inzaghi è quello di aver portato l’Inter a giocarsi tutto ad un mese dal termine della stagione. Il risultato era tutt’altro che scontato, soprattutto quando, a stagione iniziata, ci si è resi conto che le riserve non erano all’altezza dei titolari e la campagna acquisti era stata totalmente toppata. Taremi doveva essere il giocatore in grado di far rifiatare Lautaro e Thuram e garantire gol importanti, ma si è rivelato l’erede di Pancev. Zielinski avrebbe dovuto garantire maggior qualità a centrocampo ed una valida alternativa al trio titolare, ma non ha mai pienamente convinto. Inzaghi è tato costretto a fare i conti con poche valide alternative e, nonostante ciò, i nerazzurri non hanno mollato nulla.

Il reparto che ha risposto meglio alle sollecitazioni del tecnico è stata la difesa dove Martinez, Bisseck, De Vrij, Carlos Augusto e Darmian si sono rivelate valide alternative, ma dal centrocampo in su solo Arnautovic ha vissuto una annata discreta, togliendo qualche volta le castagne dal fuoco. Lo stesso Frattesi ha segnato sì dei gol pesanti, ma tatticamente si è rivelato spesso inadeguato in fase di copertura, motivo per cui Inzaghi lo ha relegato spesso in panca.

Nonostante queste defezioni, l’Inter ha vissuto una stagione da autentica pronostica, in Italia e in Europa. Gli uomini di Inzaghi sono riusciti a tenere il passo di club più blasonarti in Champions, arrivando tra le migliori quattro e in campionato, pur essendo meno dominanti della scorsa stagione, sono comunque in testa. Gran merito va al tecnico capace di motivare tutti e aumentare anche le varianti tattiche. Tuttavia, questo potrebbe non bastare se i nerazzurri chiudessero con zero trofei. Serve un colpo di reni per concretizzare quanto fatto finora.

Davide Luciani