Faccia a Faccia
Arnautovic vs Shomurodov, non chiamateli riserve
Quello tra Arnautovic e Shomurodov potrebbe, un po’ a sorpresa, essere il faccia a faccia più interessante di Inter-Roma

Inter-Roma sarà la sfida clou che chiuderà una sorta di cerchio per ambo le squadre, con un mese di aprile che, sotto molteplici punti di vista, è stato a dir poco fondamentale. Una partita che ha il suo fascino, la sua storia e che certo non ha bisogno di presentazioni. E, come al solito, a prendersi la scena saranno duelli a distanza e a faccia a faccia. Quello che potrebbe inaspettatamente rivelarsi interessante e affascinante potrebbe vedere protagonisti Arnautovic e Shomurodov. Infatti i due attaccanti si stanno rivelando fondamentali.
Due storie molto diverse
Nato il 19 aprile 1989 a Vienna, figlio di padre serbo e madre austriaca, Marko cresce nella periferia della capitale. Ed è proprio qui che dà i primi calci al pallone, più precisamente nel Floridsdorfer. La sua avventura nei settori giovanili è in realtà molto variegata, visto che indossa anche le maglie di Austria Vienna, First Vienna e Rapid Vienna. La svolta per lui arriva a 17 anni, quando si trasferisce in Olanda. Ad acquistarlo è infatti il Twente. Debutta in prima squadra nel 2007 e arriva anche la prima europea, in EL, contro il Getafe. L’esplosione definitiva c’è nel 2008/2009, quando segna 12 gol. C’è l’interesse di molti top club, ma la scelta ricade l’Inter. Quello è l’anno del Triplete, ma per lui ci sono solo tre partite a referto. Insomma, Mourinho non lo tiene proprio in considerazione.
Dopo questa prima grande delusione, Arnautovic inizia quello che può essere definito un vero e proprio giro del mondo. Comincia tutto al Werder Brema, che lo paga circa 6 milioni. La prima stagione in Germania è un vero e proprio flop, tanto da essere eletto dalla Bild come il secondo flop più costoso nella storia del Werder. Le due annate successive non trova mai la doppia cifra. L’addio è quindi inevitabile. Il suo viaggio lo porta poi in Inghilterra, destinazione Stoke City, nel 2013. E riesce a conquistarsi, in quattro stagioni, l’amore incondizionato dei tifosi, anche grazie a quattro salvezze consecutive. Poi c’è il West Ham, dove segna 21 gol in due anni. Ma questo per lui è solo una dei tanti capitoli della sua carriera.
Classe 1995, nativo di Termez, città situata nell’Uzbekistan meridionale, Shomurodov cresce nelle giovanili del Mash’al, con cui esordisce in prima squadra nel 2014. Con la sua prima squadra totalizza 44 presenze, segnando 10 gol. Nel 2015 si trasferisce al Bunyodkor, con cui trova 26 gol in 97 presenze totali, divise in tre stagioni. La prima svolta per lui arriva nell’estate del 2017, quando viene ingaggiato dai russi del Rostov. Vive tre stagioni importanti, dove colleziona complessivamente 91 presenze e 18 reti. Numeri che convincono il Genoa a puntare su di lui. L’attaccante arriva in Liguria con il soprannome e la nomea di Messi uzbeko. Al di là di ciò, arrivato nell’ottobre del 2020, vive una buona annata, con oltre 30 presenze e otto gol. Insomma, non male per un debuttante.
Le sue prestazioni convincono così la Roma, nell’estate del 2021, a investire per lui quasi 18 milioni di euro su bonus. Una cifra comunque importante e un salto di qualità di certo non da poco per il buon Eldor, che gioca, in una stagione e mezzo, quasi 50 partite, trovando spazio anche nella cavalcata Conference, ma con il gol che arriva soltanto sei volte. Insomma forse le aspettative sono un po’ deluse.
Marko di nuovo in Italia, Eldor tra Ranieri e Capitale
Il 2019 è un anno un po’ particolare per Arnautovic. Infatti per lui è tempo di una nuova avventura. L’attaccante austriaco vola in Cina, più precisamente allo Shanghai SIPG, che investe per lui ben 26 milioni. L’esperienza si caratterizza per alti e bassi e, a una certa, e resa complicata dallo scoppio della pandemia. Ed ecco che, con un bottino di 20 gol, il classe 1989 decide di tornare in Europa, in Italia, a Bologna. In Emilia diventa un simbolo e un idolo, vivendo due stagioni magiche e da doppia cifra: nel 2021/22 i gol sono 15, l’anno dopo 10. Il resto è storia recente del ritorno all’Inter, della prima rete in Champions, di un nuovo trofeo e soprattutto di una fiducia che Inzaghi ha trovato in lui. Soprattutto quest’anno, causa i problemi degli altri attaccanti. E lui, quando serviva, ha risposto presente.
Dopo la non troppo positiva avventura alla Roma, Shomurodov, nel gennaio 2023, passa in prestito allo Spezia. In Liguria però trova solo un gol e tra l’altro i bianconeri retrocedono in Serie B, dopo lo spareggio salvezza con il Verona. Ci riprova al Cagliari, dove trova Claudio Ranieri. Non ha grandissima con continuità, tanto che in campionato non supera i 1000 minuti. Ma a marzo 2024 segna una doppietta con la Salernitana, che, a conti fatti, sarà decisiva per la salvezza. Il resto è storia del ritorno a Roma, di un’annata difficile, ma di una nuova fiducia. A lanciarlo più volte da titolare è difatti proprio Ranieri, che lo preferisce in più di un’occasione a Dovbyk. E quota doppia cifra stagionale non è più un sogno e una chimera.
Chi è più forte?
Tecnica, fisicità, agilità e senso del gol sono le caratteristiche principale di Arnautovic. L’austriaco ha dimostrato nella sua carriera di saper agire come vero punto di riferimento, adattandosi sia in un tridente che in un sistema a due punte. Velocità e abilità nel gioco areo sono invece le armi di Shomurodov. L’uzbeko può essere sia attaccante di raccordo che una prima punta pura, non mancando nemmeno a lui una discreta tecnica e una buona fisicità. Forse il nerazzurro ha dimostrato di più, ma i sei anni in mano fanno pensare che il giallorosso abbia ancora margini di miglioramento. E chissà che San Siro non dica qualcosa.
