Fiorentina, Adlì da punto fermo a desaparecido

Yacine Adlì aveva iniziato alla grande la sua esperienza alla Fiorentina. Dalla terza alla ventiduesima giornata, aveva sempre giocato, incamerando anche 13 presenze da titolare con 3 reti e 4 assist. La gara con la Lazio, dove fu autore di due assist prima di farsi cacciare, è stata la sua ultima gara da titolare. Da allora, tra infortuni e scelte tecniche il francese ha visto il campo solo per tre spezzoni di gara. Unica partita giocata dall’inizio è stata quella di andata con il Celje. Anche l’ex Milan figura quindi tra gli “epurati” di Palladino. La gestione del tecnico viola si è caratterizzata finora per giocatori ignorati per gran parte della stagione e poi ripescati e altri che hanno fatto il percorso inverso.

Adlì, da indispensabile ad epurato

Yacine Adlì non verrà riscattato dal Milan in estate. Ormai sembra chiaro. Il suo destino sarà identico a quello di Torreira, Amrabat e Arthur, tutti protagonisti per una stagione alla Fiorentina di Italiano per poi dire addio. Sembra esserci una sorta di maledizione del regista in casa viola. Pradè continua ad acquistare giocatori in prestito con diritto di riscatto che poi, a fine stagione non si concretizza. Di questi fa eccezione solo Amrabat, strapagato regista difensivo che, dopo due anni di naftalina in viola, Italiano rilanciò per poi tornare nella mediocrità tra United e Fenerbahce dove è attualmente in prestito.

Con Adlì la storia sembrava diversa, ma così non è stato. Il mercato di gennaio ha cambiato gli uomini, senza cambiare la sostanza di una squadra incapace di fare gioco e messa costantemente in difficoltà da squadre che sanno difendere e ripartire. Adlì ha fatto le spese di questa rivoluzione dopo una buon inizio. Il suo destino sembra dunque quello di tornare al Milan per ripartire. Per il classe 2001 non è ancora arrivato il momento di trovare continuità.

Davide Luciani