Giorgio Furlani – La serie: l’insostenibile leggerezza dell’impreparazione

Quando, nel dicembre 2022, Giorgio Furlani fu nominato Amministratore Delegato del Milan al posto di Ivan Gazidis, neanche il più pessimista dei tifosi avrebbe potuto immaginare i disastri compiuti dall’ex laureato della Bocconi. In tre anni al comando di una delle società più gloriose del mondo, Furlani ha dimostrato una inadeguatezza e una impreparazione senza uguali, mettendo in evidenza come il mondo del calcio non abbia pietà neanche di professionisti che, in altri ambiti, sono considerati molti capaci.

Furlani, l’indecisione che distrugge

La pantomima Paratici con l’accordo prima raggiunto e poi annullato, ricorda molto quella di Lopetegui questa estate. In tutti e due i casi Furlani aveva portato avanti le trattative per poi rimangiarsi tutto. L’Amministratore Delegato dimostra una impreparazione e un’imperizia imbarazzante a certi livelli. Se fino all’estate del 2023 il suo ruolo era rimasto comunque marginale in ambito sportivo, con il licenziamento di Maldini e Massara e la sua promozione ad una maggior operatività sul campo, il Milan è stato letteralmente distrutto dall’interno. Ad oggi Furlani assomiglia ad un neopatentato a cui regalano una Ferrari.

Il Milan ha necessità di rialzarsi e per farlo la prima mossa è quella di un organigramma societario nuovo. Si parla da tempo di un nuovo Ds, dopo che Furlani e Moncada hanno cannato diversi acquisti negli ultimi due anni. Tuttavia, forse sarebbe ora di mettere in discussione lo stesso Furlani o, quantomeno ridurne la capacità decisionale. Risulta lampante, infatti, che l’attuale organigramma del club rossonero ha bisogno di un restyling più profondo. La gestione Furlani è stata assolutamente fallimentare e la pantomima sul Ds non fa che acuire il senso di inadeguatezza dell’ex manager di Elliot. Il club rossonero, se vuole tornare ad alti livelli, ha necessità di un manager più preparato e scafato in ambito calcistico.

Davide Luciani