Gli sfigati del lunedì
Un weekend da botta e risposta: la Serie A sempre più avvincente

Perché in fondo questa Serie A, durante la pausa per le Nazionali, ci è davvero molto mancata. Il weekend della 30esima giornata ha chiarito che questo campionato è molto incerto, avvincente in tutte le sue lotte. E molto probabilmente lo sarà fino alla fine. Ma non resta che concedersi l’analisi da Sfigati del lunedì.
L‘Inter, seppur soffrendo, soprattutto nel secondo tempo, contro un’Udinese coriacea, ben organizzata e ben messa in campo, è ormai tornata a fare la voce grossa. La voce grossa di chi va oltre le difficoltà, la assenze, i problemi, gli infortuni e le squalifiche. Infatti la vittoria contro i friulani è griffata, oltre che dalle parate di Sommer, da due riserve: Arnautovic e Frattesi. E proprio il centrocampista, troppo spesso non considerato, potrebbe essere quell’arma e quel jolly nella lotta scudetto. Lotta scudetto che vede il Napoli più fiero e battagliero che mai. Il successo con il Milan è frutto di sostanza, carattere, fame e voglia di esserci fino alla fine. Insomma, alla parola tricolore Antonio Conte nicchia ancora un po’, ma, in fondo, ci pensa. E lo vuole. O quantomeno vuole provarci.
L’altra faccia della medaglia della sfida del Maradona è un Milan ormai schiavo dei suoi incubi, delle sue paure e dei suoi errori. E forse anche delle scelte, a volta non troppo comprensibili e capibili di Conceiçao. Il nono posto ora è una certezza. E lo è almeno quanto un sogno Champions frantumato. Sogno Champions che è vivo per un Bologna sempre più scintillante, una Juve concreta, con Tudor che sembra voler badare al sodo, una Roma, a cui Ranieri ha messo le ali (impensabile parlare di quarto posto quando è arrivato) e una Fiorentina che, dopo la Juve, ha superato anche l’Atalanta. E pensare che Palladino era vicino all’esonero…
E il cerchio si chiude proprio con gli uomini di Gasperini. Il ko del Franchi spegne definitivamente le ultime, già abbastanza residue, speranze scudetto. Anzi, a dirla tutta, gli orobici devono iniziare a guardarsi dietro. L’allenatore parla di terzo posto come grande risultato e di sogno impossibile. Ma forse, con una Champions e una Coppa Italia finita molto in anticipo, qualcuno si aspettava di più? Ai posteri l’ardua sentenza.
