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Barella vs Goretzka, la bellezza di Italia-Germania

Quello tra Barella e Goretzka è uno di quei duelli che renderà ancor più bella la sfida tra Italia e Germania

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barella goretzka

La pausa della Serie A diventerà il teatro dei quarti di finale di Nations League, dove ci saranno moltissime sfide interessanti. Tra queste non può non spiccare Italia-Germania. Un doppio match che vale un post in semifinale, ma che ovviamente, allo stesso tempo, tornerà ad accendere una rivalità storica. Tra i tanti duelli, un occhio di riguardo merita quello tra Barella e Goretzka. Un faccia a faccia che merita un’analisi approfondita.

Un inizio d’alto livello

Classe 1997, Barella è nato e cresciuto nel Cagliari, dopo aver in realtà mosso i primi passi nella scuola calcio Gigi Riva. Scoperto da Matteoli, nella stagione 2014/2015 viene aggregato in prima squadra. Esordisce in prima squadra a 17 anni, nella sfida di Coppa Italia contro il Parma e poi arriva anche la prima in Serie A. Quell’annata si chiude con la retrocessione in Serie B. Dopo una breve parentesi al Como, ritorna in Sardegna, e nell’anno 2016/2017, dove la squadra gioca di nuovo in Serie A, diventa via via titolare, sfruttando anche gli infortuni di molti compagni di reparto. Contribuisce, con le sue 30 presenze stagionali, alla salvezza degli isolani. L’anno dopo esplode definitivamente: 38 presenze, sei gol e prima chiamata in Nazionale. La Serie A 2018/2019 è quella della conferma ed è l’ultima con i sardi. La chiamata è quella dell’Inter.

Classe 1995, cresce nel Bochum, con cui debutta tra i grandi nel 2012. Le sue qualità sono chiare fin dall’inizio, tanto che viene premiato come miglior Under 17. La sua crescita e il primo passo verso la consacrazione avviene nell’estate del 2013, quando ad acquistarlo è lo Schalke 04, con cui firma in quinquennale. Vive cinque anni davvero molto importanti, dove si migliora, affina le sue capacità, giocando 147 partite e segnando 19 reti. Numeri di altissimo livello e che valgono la chiamata del Bayern Monaco.

Consacrazione anche in Nazionale

Barella è un’esplicita richiesta di Antonio Conte. E il mister dell’Inter gli dà subito fiducia e spazio. La prima stagione, con un secondo posto e una finale persa di Europa League con il Siviglia, serve solo per gettare le basi per lo scudetto dell’anno successivo. La stagione 2020/2021 è forse la più bella della carriera di Barella. 36 presenze e 3 gol per suggellano il tricolore nerazzurro, ma soprattutto c’è il trionfo nell’Europeo con l’Italia. Il centrocampista è un pilastro nello scacchiere di Mancini e trova anche il gol nel quarto di finale con il Belgio. Il resto è storia recente, con l’approdo di Simone Inzaghi sulla panchina dei meneghini. Nicolò è un intoccabile ed è protagonista nei tanti trionfi nazionali, come Supercoppe e Coppe Italia. ma anche nello scudetto dello scorso anno, il secondo della sua carriera. E quest’anno, con tre gol, tanta qualità e molta sostanza, è uno dei più affidabili. E lo è anche per il commissario tecnico Spalletti.

La consacrazione di Goretzka avviene soprattutto in Nazionale, in un periodo in cui la Germania vive una sorta di vero e proprio ricambio generazionale. Ed ecco ch Joachim Löw gli affida le chiavi del centrocampo nella Confederations Cup del 2017, conclusasi con la vittoria da parte dei tedeschi e dove il classe 1995 si laurea capocannoniere, insieme ai connazionali Lars Stindl e Timo Werner, con tre gol. Il buon Leon è comunque protagonista anche con il Bayern Monaco. Con i bavaresi fa incetta di trofei: nella prima stagione contribuisce alla vittoria del campionato tedesco e della Coppa di Germania, oltre alla Supercoppa di Germania. Nella seconda stagione c’è il triplete: campionato, la Coppa di Germania e la Champions League. Il resto è storia recente, di annate con una trentina o quarantina di presenze e qualche gol. Insomma, una certezza.

Chi è più forte?

Versatilità e duttilità sono le caratteristiche principali di Barella, che può occupare tutte le posizioni in mezzo al campo, per quanto prediliga giocare da mezzala. Centrocampista bravo in entrambe le fasi e che sa anche inserirsi, come dimostrano i suoi numeri in zona gol. Grinta, determinazione e personalità lo rendono poi un pallino imprescindibile per tutti gli allenatori che lo hanno avuto. Goretzka agisce invece prevalentemente al centro, ma sa muoversi anche da trequartista e da esterno. Il teutonico abbina tecnica e fisicità, facendosi valere sia in fase difensiva che in quella offensiva. Controlla palla e visione di gioco lo rendono uno dei più forti della sua generazione. Ma il duello è davvero di quelli belli.

Giornalista freelance, copywriter e ghostwriter. Sono uno dei volti e delle firme storiche di Sportcafe24.com

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