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Asllani vs McTominay, lo scudetto che passa dalla mediana?

L’attesa per Napoli-Inter, che varrà una fetta di scudetto, è grande. E se tutto si decidesse a centrocampo? Occhi su Asllani e McTominay

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L’attesa per Napoli-Inter, che varrà, senza alcun dubbio, una bella fetta di scudetto, è a dir poco grandissima. E se tutto si decidesse a centrocampo? Occhi dunque su Asllani e McTominay. Il duello tra i due centrocampisti, che si sono guadagnati, seppur in modi e tempi diversi, la fiducia dei due allenatori, può essere uno dei clou del big match. Non resta che analizzare il tutto con un faccia faccia, denso di dettagli e curiosità.

Tante differenze tra i due, ma…

Classe 2002, Asllani è uno dei tanti prodotti del settore giovanili dell’Empoli, che è sicuramente uno dei migliori in Italia. Cresciuto con i toscani, dove fa una lunghissima trafila, il debutto in prima squadra arriva nel 2021, più precisamente il 13 gennaio in Coppa Italia contro il Napoli. Quell’anno vince il campionato Primavera, segnando, tra l’altro, in semifinale, proprio contro l’Inter. Ed è questo il passo definitivo verso i grandi. La stagione successiva e quella del debutto in Serie A e a fargli, in un certo senso, un favore è il mercato. Infatti, nel gennaio del 2022, Ricci passa al Torino. A quel punto è a lui che Andreazzoli affida le chiavi del centrocampo. 26 presenze e un gol per il buon Kristjan, con i numeri che parlano per lui. E la chiamata dell’Inter pare davvero solo una naturale conseguenza.

Classe 1996, McTominay nasce a Lancaster, città che dista solo un’oretta da Manchester. Ed è per questo che, fin dagli inizi, il suo nome si lega allo United. Dopo un’avventura, lunga ben 15 anni nel settore giovanile, debutta in prima squadra nel 2017. A dargli fiducia è José Mourinho e il suo minutaggio aumenta, con tanto di prima volta in Champions League. Ma è dalla stagione 2019/2020 che diventa titolare fisso, dimostrando anche un buon feeling con il gol: ben cinque quelli messi a segno quell’anno. Solskjaer lo considera un autentico pilastro e lui, l’8 marzo 2020, si leva la soddisfazione di segnare anche nel derby con il City. I Red Devils vivono stagione complicate, con Rangnick e Ten Hag in panchina, ma lui si conferma come elemento imprescindibile, indossando molto spesso anche la fascia di capitano. Ma ecco che, dopo 255 presenze e 29 reti, viene messo sul mercato, causa difficoltà economiche del club. E it’s Napoli time.

Tra ricerca di continuità e adattamento rapido

All’Inter, nel suo primo anno, Asllani è considerato il vice di Brozovic. Il centrocampista dimostra di essere una buona alternativa, giocando 29 partite stagionali e fornendo anche qualche assist. Difetta un po’ in continuità, ma i segnali di crescita ci sono. Il resto è storia recente, della scorsa stagione e di quest’anno. All’albanese, molto spesso, è mancato quel qualcosa per esplodere definitivamente, nonostante un assist fondamentale a Lautaro contro la Fiorentina e il primo gol, arrivato a marzo, contro il Genoa. Aver davanti Calhanoglu, arrivato dopo l’addio di Brozo, è un qualcosa che pesa e stimola allo stesso tempo. Tanto spesso si è parlato di cessione, ma ultimamente Inzaghi gli sta dando fiducia, facendo giocare con costanza, viste anche le non perfette condizioni del turco. Può essere la vera svolta? In questo contesto, si inserisce l’essere diventato ormai un vero e proprio pilastro dell’Albania, una delle Nazionali più in crescita negli ultimi anni.

L’estate 2024 in casa Napoli è quella della rivoluzione, dopo un’annata da incubo. In panchina arriva Conte e sul mercato gli innesti sono tanti. McTominay è uno di quelli a destare maggiore curiosità. Ma sono i fatti e i numeri a parlare per lui, fin da subito. Il suo impatto è infatti a dir poco devastante, con i primi gol già arrivati a settembre e il tecnico che difficilmente rinuncia all’ex United. La doppia cifra stagionale pare davvero dietro l’angolo, ma sono le sue prestazioni e la sua costanza a colpire tutti. Lo scozzese, per personalità, fame e grinta, il simbolo dei partenopei di questa stagione.

Chi è più forte?

Intelligenza e duttilità tattica, unite a spirito di sacrificio, sono le principali qualità di Asllani. L’albanese può giocare sia da regista davanti alla difesa che da mezzala, abbinando interdizione difensiva e lettura delle giocate offensive. Partecipazione alla fase di possesso e di costruzione, che si fondono con l’abilità di verticalizzare, lo rendono uno dei centrocampisti più interessanti. Ha ampi margini di crescita, ma gli servono continuità e fiducia. Sicuramente i sei anni di differenza pesano a favore di McTominay. Anche lui può occupare più ruoli, essendo sia mediano che trequartista. Ma sono feeling con gol, fisicità, capacità nei contrasti e negli inserimenti a renderlo uno dei giocatori più forti di quelli attualmente presenti in Serie A. Con una continuità che fa quasi paura.

 

Giornalista freelance, copywriter e ghostwriter. Sono uno dei volti e delle firme storiche di Sportcafe24.com

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