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Hakan Calhanoglu: la luce del turco si è spenta
Il rendimento incostante di Hakan Calhanoglu crea un problema di gestione della gara all’Inter di Inzaghi e apre un fronte di mercato per la prossima stagione: serve un vice del regista turco

Hakan Calhanoglu è stato il segreto dell’Inter di Inzaghi nell’ultimo anno e mezzo. Quando il tecnico decise di piazzarlo in regia al posto di Brozovic i nerazzurri iniziarono a correre arrivando prima in finale di Champions League e vincendo poi lo scudetto. Quest’anno, però, il rendimento del turco è incostante. Una serie di infortuni ne hanno frenato il rendimento. Ad oggi ha giocato appena 1.631 minuti in tutte le competizioni. Le ultime due sconfitte in trasferta, contro Fiorentina e Juventus, dimostrano come serva il miglior Calhanoglu per provare a bissare lo scudetto.
Calhanoglu non decolla
La stagione di Hakan Calhanoglu è al di sotto delle aspettative. Se si analizza il rendimento solo in campionato vediamo come il turco abbia disputato solo 16 gare da titolare con 4 reti e 2 assist. Soprattutto, in diverse occasioni il suo rendimento in regia è stato deficitario. Inzaghi ha provato a gestirlo, sostituendolo in 12 delle 16 gare in cui è partito dall’inizio, ma alla fine neanche questo è servito. Il rendimento del turco non è mai stato pienamente convincente.
Il problema dell‘Inter è che non ha sostituti all’altezza. Asllani si è dimostrato troppo acerbo, mentre Zielinski non ha mai pienamente convinto. In queste condizioni l’Inter fa fatica a sviluppare il suo gioco e le ultime gare ne sono la dimostrazione. I nerazzurri hanno necessità di ritrovare la miglior versione di Calhanoglu per puntare al titolo. La questione Calhanoglu apre anche scenari di mercato per la prossima stagione. I nerazzurri devono infatti iniziare a pensare ad un sostituto adeguato dell’ex Milan dato che, per il suo stile di gioco, la squadra di Inzaghi non può fare a meno di un regista.
I discorsi di mercato però, in questo momento lasciano il tempo che trovano. Il turco ora deve ritrovare la forma per il rush finale, altrimenti la rincorsa dell’Inter al Napoli rischia di essere più ardua di quanto già non sia.
Davide Luciani
