Sarà lo scudetto di chi fa meno peggio

Un weekend folle, assurdo, incredibile e sorprendente quello della 25esima giornata di Serie A. Si potrebbe continuare con aggettivi ed espressioni, ma meglio analizzare fatti, risultati e situazioni. E a farlo non può che essere, come ogni inizio di settimana, la nostra rubrica Gli sfigati del lunedì.

Ovviamente non si può non partire dalla vittoria della Juventus sull’Inter. Un colpo gobbo dei bianconeri, grazie a una rete di Conceiçao. Il portoghese è tornato decisivo come nei primi mesi, ma sono i bianconeri che, anche se non vorremmo parlare troppo presto, paiono avere trovato finalmente una quadra. Questa è, senza dubbio, la più bella vittoria della stagione. E ora, i Champions e in campionato il cammino potrebbe riservarne tante altre. I nerazzurri? In questa stagione gli uomini di Inzaghi sono apparsi tantissimo in difficoltà negli scontri diretti. Una sorta di spina che si stacca e di forse eccessiva presunzione. Ora tutto può davvero succedere, sia in positivo che in negativo.

Ma, l’assurdità della lotta scudetto è che nessuno brilla e riesce a prendere il sopravvento. Il Napoli è stato bloccato da una Lazio brillante e sfortunata, che avrebbe meritato di più, ma che, paradossalmente, ha pareggiato solo sul finale. Di tracce dei campani ce ne sono state poche ed è stato il terzo pareggio consecutivo. Viene da dire se tengono la vetta in un momento di difficoltà è un buon segnale. Il rammarico dunque è tutto dell’Atalanta, che ha buttato altri due punti nella sfida casalinga contro il Cagliari. Perché, al di là di un super Caprile, agli orobici qualcosa, ogni tanto, manca. E potrebbe diventare davvero l’anno del si è persa un’occasione storica.

Un discorso a parte merita il mercato, perché parlando degli uomini di Conte ci siamo dimenticati di dire di quanto stia pesando il non aver sostituito Kvara, con un giocatore con quelle caratteristiche. Discorso diverso per il Milan, che sta risalendo la classifica con i colpi di Gimenez. Ma anche della stessa Juve, che ha trovato in Kolo Muani un vero trascinatore. Quando gennaio serve…