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Dan Friedkin: la difesa di Ranieri e le colpe dell’americano

Dan Friedkin ha speso più di un miliardo e duecento milioni per la Roma. Poi posso concordare che non tutti li abbia spesi bene”. Parole e musica di Claudio Ranieri in conferenza stampa. Il proprietario americano della Roma aveva iniziato la sua avventura con il colpo Mourinho e proseguito con la vittoria della Conference League. Sembra essere passato un secolo da quella vittoria, ma in realtà era solo quattro anni fa. In mezzo c’è stata una finale di Europa League persa tra le polemiche, l’esonero di Mourinho, l’ingaggio e il successivo esonero di De Rossi, il breve e disastroso interregno di Juric e il ritorno di Ranieri. Proprio quest’ultimo è stato ingaggiato non solo per fare da allenatore, ma anche per guidare la rinascita dal punto di vista tecnico.
Friedkin eccessi ed errori
I Friedkin si erano presentati benissimo con l’ingaggio di Mourinho. Dopo gli anni fallimentari di Pallotta l’ingaggio dello Special One dava nuovo entusiasmo ad una piazza depressa. Il primo periodo è andato molto bene e con i Friedkin si respirava un’aria nuova nella capitale. Gli ingaggi di Dybala, Abraham e Lukaku, nel corso degli anni, hanno finito per alimentare l’entusiamo. Tuttavia, quella giallorossa è una piazza che si deprime facilmente. Così sono bastati una serie di errori (dall’esonero di Mourinho in poi) per rompere l’idillio. Da anni i giallorossi inseguono un posto Champions e da anni questo rimane una chimera. Probabilmente nella prossima stagione i giallorossi non disputeranno neanche le coppe europee, alimentando un senso di malcontento diffuso nei tifosi.
Ranieri ha ragione quando dice che i Friedkin hanno investito, ma purtroppo hanno commesso troppi errori a livello strategico. Ora è necessario rimboccarsi le maniche e ricostruire. Non sono più ammessi colpi a sorpresa, ma dal rendimento scadente come sono stati, ad esempio, Wijnaldum e Renato Sanchez. La nuova strada è stata tracciata. Ora starà a Ranieri riuscire a guidare la rinascita, consigliando FRiedkin e limitando gli errori.
Davide Luciani
















