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Aurelio De Laurentiis: il braccino corto nel momento sbagliato
I mancati rinforzi del Napoli fanno di Aurelio De Laurentiis il grande sconfitto del calciomercato di serie A

Aurelio De Laurentiis è il grande sconfitto di questo calciomercato. Il presidente del Napoli, con la squadra prima in classifica, aveva l’obbligo di dare a Conte i rinforzi giusti per tentare l’assalto allo scudetto. Invece, partito Kvara, non è arrivato un sostituto all’altezza. Okafor è chiaramente un ripiego. Parliamo di un giocatore che non ha mai pienamente convinto al Milan e che si è ritrovato a sostituire il georgiano. Come se non bastasse per “potenziare” la mediana è arrivato Billing, un giocatore giusto per far numero. Anche il mancato arrivo di Comuzzo in una zona che necessitava di rinforzi genera perplessità.
De Laurentiis, sogni infranti
De Laurentiis aveva le possibilità economiche, dopo la cessione di Kvra, per affondare il colpo e regalare a Conte quei rinforzi necessari per la squadra. Invece, dopo aver provato inutilmente per Garnacho e Adeyemi, si è accontentato di una scelta come quella di Okafor che sa tanto di “vorrei ma non posso”. Risultato: la squadra ha ancora meno certezze di prima proprio quando si arriva al rush finale. Sarà difficile per Conte riuscire a spremere il massimo da questa rosa senza riserve all’altezza. Di fatto la squadra non ha alternative all’1 1 base e questo rischia di pesare molto.
De Laurentiis era stato bravo ad accontentare Conte in estate, spendendo nonostante i mancati introiti della Champions e della cessione di Osimhen. A gennaio, però, sembra come essere voluto rientrare di quanto speso cedendo Kvara senza investire. Di certo la gestione del mercato avrà creato qualche malumore nell’allenatore salentino chiamato a “fare le nozze con i fichi secchi”. Nella sessione in cui anche Lotito ha deciso di spingere al massimo per regalare a Baroni due innesti e provare ad agganciare la Champions, De Laurentiis ha deciso che quello che aveva fatto era sufficiente. Ora toccherà a Conte provare a tenere vivo il sogno scudetto e a non distruggere il bel giocattolo costruito nei primi mesi.
Davide Luciani












