La Caduta degli Dei
Amantino Mancini, dal tacco magico a una nuova vita
Un gol di tacco a dir poco meraviglioso e un finale di carriera lontano dalla luce dei riflettori: la storia di Amantino Mancini

9 novembre 2003. Una data che, nella mente dei tifosi romanisti, non può che esser rimasta scolpita e incisa. Infatti quel giorno Amantino Mancini ha segnato un gol di tacco rimasto nella storia, sia per la sua bellezza che per la sua importanza, visto che è stato segnato in un derby contro la Lazio. Dopo quel match di cose ne sono successe davvero tante, non tutte bellissime. La storia del brasiliano merita quindi di esser raccontata.
Dal Brasile all’Italia: tra gioie e dolori
Classe 1980, ha mosso i primi passi ovviamente in Brasile, in particolar modo all‘Atletico Mineiro, la squadra della sua città, ossia Belo Horizonte. A portarlo in Italia è stato l’allora direttore sportivo della Roma Daniele Baldini. Prima di cominciare la sua avventura giallorossa, si è fatto i muscoli al Venezia. Le presenze in Laguna sono state però solo 13, con un rapporto non troppo idilliaco con l’allenatore Belotto, in primis per il suo stile di gioco considerato troppo lezioso. Nella Capitale però tutto è cambiato, con Capello che gli ha, fin da subito, dato fiducia. Una Supercoppa Italiana, e due Coppe Italia sono stati i trofei alzati nei suoi cinque anni da romanista, anche se la gioia più grande è stata senza dubbio data da quel meraviglioso gol al derby. Una rete che gli è valso l’appellativo di tacco di Dio.
Dopo Roma, per Amantino c’è stata Milano, da ambo le parti dei Navigli. Un leggero calo c’è però stato ed è stato dato da un adattamento non perfetto e da qualche problema fisico. All’Inter ha pagato il cambio modulo voluto da Mourinho, mentre al Milan un infortunio ha condizionato tutto. Queste esperienze però, come detto dallo stesso Mancini, gli hanno lasciato molto dal punto di vista personale. Forse per la capacità di andare oltre ogni difficoltà.
Il ritorno in Brasile e una nuova vita… nel calcio
Terminato il viaggio in Italia, il brasiliano è tornato nel suo Paese, passando la fine della sua carriera tra Atletico Mineiro, Bahia, Villanova e America-Mg. C’è stato un altro titolo vinto nel 2012 e qualche delusione. Gli scarpini sono stati appesi al chiodo nel 2016 e, per troppo, non si è parlato di lui.L’ex Roma oggi è dirigente al Sport Club Aymores di Uba, squadra che milita nel Mineiro 2, sempre in Sud America. L’obiettivo è quello di far crescere questo club. E magari insegnare a qualche giovane emergente il tacco di Dio.
