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Pulisic vs Calhanoglu, il derby della trequarti

Il derby di Milano sarà anche una sfida a distanza tra Pulisic e Calhanoglu: un faccia a faccia davvero interessante

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pulisic vs calhanoglu

Il derby di Milano sarà il clou con chi si aprirà il mese di febbraio. Una sfida sempre molto attesa e che, negli ultimi anni, si è sempre caratterizzata per sorprese. Un match che sarà il teatro di tantissimi duelli a distanza, tra cui spicca quello tra Pulisic e Calhanoglu. Perché la trequarti e la qualità fa sempre e comunque la differenza. Ma che cosa si può dire su questo faccia a faccia? Non resta che entrare nello specifico e nel dettaglio.

Gli inizi in Germania e quel qualcosa in comune

Nato il 18 settembre 1998 a Hershey, Pennsylvania, negli Stati Uniti, Pulisic inizia a giocare a calcio fin da giovanissimo, attirando l’attenzione di moltissimi talent scout. A puntare su di lui è il Borussia Dortmund. I tedeschi lo acquistano quando ha 16 anni ed è con loro che firma il prima contratto da professionista. Gioca con i gialloneri, diventando il calciatore americano più giovane a esordire in Bundesliga, per quattro stagioni, dal 2015 al 2019. Con i teutonici mette subito in mostra le sue qualità, segnando 19 gol in 127 partite, fornendo assist cruciali e offrendo prestazioni di altissimo livello.

A investire ben 64 milioni di euro è il Chelsea. È l’estate del 2019 e il buon Christian diventa fin da subito un pilastro dei londinesi. Frank Lampard, Thomas Tuchel e Graham Potter gli danno sempre dato e lui è stato protagonista nei trionfi in FA Cup e la UEFA Champions League nel 2021. Insomma, la sua crescita e continua e costante, seppur rallentata da qualche infortunio di troppo. Nonostante ciò, nell’estate del 2023 viene acquistato dal Milan.

Nato l’8 febbraio 1994, a Mannheim, in Germania, Calhanoglu debutta a 17 anni nel Karlsruhe, con cui gioca nella seconda divisione tedesca. Nella seconda stagione è protagonista assoluto, con 17 gol in 39 presenze. Numeri che convincono l’ Amburgo ad acquistarlo. 11 reti in 38 partite fanno capire il suo valore e le sue qualità, con molte big della Bundesliga che mettono gli occhi su di lui. Nel 2014 approda così al Bayer Leverkusen, con cui si mette in luce anche in campo internazionale, giocando in Champions League. Nell’estate del 2017, c’è il suo passaggio al Milan, dove raggiunge una grande maturità.

Milano come teatro della qualità

L’avventura di Pulisic al Milan parte nel migliore dei modi: tre gol, tante giocate di alta scuola e molta qualità al servizio della squadra. Gioca e segna con regolarità, con Pioli che gli dà costantemente fiducia e si toglie più di una soddisfazione anche in Champions League. 15 gol è il bottino della sua prima stagione meneghina. Il resto è storia di quest’anno, travagliato e complicato. Ma lo statunitense, anche con Fonseca, è stato uno dei più brillanti, come dimostrato dall’aver già superato la doppia cifra. Gli infortuni continuano a rallentarlo, ma ora, con Conçeicao, Christian può davvero riprendersi il Milan sulle spalle.

Calhanoglu rimane al Milan per quattro stagioni, dove mostre qualità non indifferenti. Ma non sono annate troppo positive per i rossoneri. Arrivano le sconfitte, nelle finali di  Coppa Italia e Supercoppa Italiana, contro la Juventus e il secondo posto in campionato, quello 2020/2021, dietro l’Inter. E alla fine Hakan finisce proprio ai nerazzurri, una mossa non apprezzata dal popolo milanista. Nella prima stagione in quel della Pinetina, arriva un altro secondo posto, con lo scudetto che va proprio alla sua ex squadra. E gli sfottò non mancano. Vince comunque due Coppa Italia e tre Supercoppa, ma manca l’acuto tricolore.

Ed ecco che, dal 2023/2024, Calha diventa pilastro imprescindibile nello scacchiere di Inzaghi, che lo trasforma in regista. Inizia a trascinare la squadra, con giocate, prestazione e diventando un autentico cecchino dal dischetto. Inizia a trascinare l’Inter a suon di rigori, gol, ma anche prestazioni e grandi giocate. 15 reti stagionali e titolo stravinto. Il resto è storia di quest’anno, dove il turco è, al di là di qualche infortunio, sempre l’uomo in più.

Chi è più forte?

Calhanoglu può essere definito un tuttocampista, visto che è nato come trequartista, ma ha giocato anche come mezzala. Inzaghi l’ha però fatto letteralmente esplodere facendolo diventare regista. Ed è in questo ruolo che ha dimostrato le sue capacità nella gestione del pallone, potendo sia accelerare che rallentare il gioco, le sue capacità da assitman e le sue abilità nel tiro dalla distanza. Hakan è un po’ preciso nei calci piazzati e infallibile rigorista. Versatilità e duttilità sono invece le caratteristiche di Pulisic, che può agire sia da trequartista che da ala offensiva. Velocità, agilità e controllo di palla lo rendono quasi insuperabile nell’uno contro uno, ma è bravo anche nel lavorare per i compagni. Insomma, due giocatori completi, con il nerazzurro che ha forse, a oggi, qualcosa in più. Ma è una questione di numeri…

Giornalista freelance, copywriter e ghostwriter. Sono uno dei volti e delle firme storiche di Sportcafe24.com

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