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Gli sfigati del lunedì

Ciao Kvara, una poltrona per tre, dubbio rossobianconero

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Kvicha Kvaratskhelia via dal Napoli a giugno?

In Serie A è ufficialmente cominciato il girone di ritorno. Domande e risposte nel nostro campionato si succedono e conseguono. Ma questo weekend, quello della 20esima giornata, può davvero essere definito come quello della svolta? A provare a risposta è la consueta rubrica Gli sfigati del lunedì.

L‘Atalanta ha confermato quanto visto contro la Lazio e in Supercoppa, ossia una sorta di andamento lento e di calo fisiologico. L’Udinese è stato avversario tosto, in primis dal punto di vista fisico. Gli orobici, che hanno tirato in porta per la prima volta nel recupero, stanno pagando l’assenza di una vera punta. Arriverà qualcosa dal mercato? Al di là di ciò, serve un segnale sul campo: Juve e Napoli per darlo e per fare continuare il sogno tricolore. Ha vinto invece l‘Inter, soffrendo e con qualche vena polemica, con il Venezia che ha reclamato un rigore. I nerazzurri, pur non brillando, riescono a dimostrare sempre testa, cuore e solidità, tenendo botta alle tante assenze e alla tensione post ko nel derby. E la conquista del secondo posto, con due partite da recuperare, porta a far dire che, gli uomini di Inzaghi, restano i favoriti nella corsa scudetto.

Il Napoli ormai non sbaglia più un colpo, con un percorso netto dopo il ko con la Lazio. Gli azzurri crescono partita dopo partita per gioco, identità, fluidità e coralità di manovra. Quanto fatto con il Verona però è passato inevitabilmente in secondo piano, con il caso Kvara a prendersi la scena. Conte, alla vigilia, ha parlato di una scelta del calciatore, nonostante i suoi tentativi per tenerlo in considerazione. Inutile, nel calcio di oggi, parlare di assenza di riconoscenza. Il suo passaggio al Psg può essere davvero la chiusura di una pagina, mettendo la parola fine al continuo riferimento allo scudetto di due anni fa. Questa è un’altra squadra, questa è un’altra storia, questo è un altro progetto, questa è un’altra strada. Altra strada che pensava di aver intrapreso il Milan, dopo la vittoria in Supercoppa. Il pari casalingo con il Cagliari ha invece rimesso in luce limiti e difetti, in primis dal punto di vista offensivo, ma anche dell’attenzione e della mentalità. La cura Conceiçao non basta, serve qualche innesto (Rashford?).

Non si può che chiudere il cerchio con un numero: 12. Sono infatti questi i pareggi della Juve in questo campionato. Sì, è vero che Thiago Motta non ha mai realmente avuto la rosa pienamente al completo, ma questo non può essere un alibi, una scusa e un ragionamento da cui partire. La sensazione, come detto tante volte, è che non si riesca davvero a capire quale possa essere la soluzione e la panacea di tutti i mali. Tutti dicono che serve tempo e pazienza per costruire qualcosa di importante e di vincente. Ma la sensazione è che questa stagione dei bianconeri riesca di essere un po’ troppo anonima e senza acuti. E non basta certo dire di non aver mai vinto in Serie A…

Giornalista freelance, copywriter e ghostwriter. Sono uno dei volti e delle firme storiche di Sportcafe24.com

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