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La Caduta degli Dei

Maniche, dal vincere tutto alla nuova vita

Vincere tutto con il Porto e poi vivere una sorta di vero e proprio declino, tanto da cambiar vita: la storia di Maniche

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maniche la caduta degli dei

Erano gli inizi degli anni 2000 quando Maniche con il Porto ha vinto praticamente tutto. In molti però se lo ricorderanno tutt’altro che brillante con la maglia dell’Inter. In pochi sapranno che, il calciatore portoghese ha, in un certo senso, radicalmente cambiato vita. E la sua è una storia davvero tutta da raccontare nei minimi dettagli.

I trionfi con il Porto e il magic moment

Nato a Lisbona nel 1977 in una famiglia di calciatori, è cresciuto nel Benfica. Il suo esordio tra i professionista è in realtà avvenuto con la maglia  dell’Alverca, ma è con le Aquile lusitane che ha iniziato a farsi conoscere. Tre buone stagioni hanno portato su di lui la luce dei riflettori e della ribalta. La svolta è però avvenuta con il passaggio ai rivali storici del Porto. A volerlo con insistenza è stato un certo José Mourinho. La sua avventura con i biancoblu, proprio sotto la guida dello Special One, è stata a dir poco fantasmagorica: due campionati portoghesi, una Coppa del Portogallo, due Supercoppe di Portogallo, una Coppa Uefa, una Champions League e una Coppa Intercontinentale. Maniche ha giocato 80 partite, segnando anche 15 gol. E, per di più, è mancata davvero per poco la ciliegina sulla torta con la maglia della Nazionale, visto l secondo posto negli Europei in casa.

Ed è stato forse per tutto questo che, nel gennaio del 2005, ha stupito un po’ tutti il suo passaggio ai russi della Dinamo Mosca. Il fascino del maestro Mou però, alla fine, ha vinto di nuovo: con lui si è infatti portato a casa una Premier al Chelsea. Insomma, il momento è stato topico ancora per un po’, vista anche la buona esperienza all’Atletico Madrid. Il declino è però cominciato nell’inverno del 2008, con il suo passaggio all’Inter.

Le ultime esperienze e la nuova vita

Ai nerazzurri, dove l’allenatore era Roberto Mancini, ha deluso e non poco tutte le aspettative. A Milano è rimasto solo sei mesi, giocando poco e non convincendo mai. Ed è così che è cominciata la fase discendente della sua carriera, con un ritorno all’Atletico Madrid, che però non gli ha fatto rivivere i vecchi fasti. Colonia e il ritorno in patria allo Sporting Lisbona sono state le ultime tappe prima degli scarpini inevitabilmente appesi al chiodo. Nessun ultimo acuto e nessun’altra notte magica da ricordare. Maniche ha cominciato, nel 2013, la sua carriera di allenatore, facendo il vice dell’amico Costinha al Pacos Ferreira. Ma il lusitano ha intrapreso anche una carriera parallela, ossia quella di scrittore. Maniche 18 – Le storie (non ancora) raccontate è il titolo del suo libro. Protagonisti André Villas Boas, Cristiano Ronaldo, Deco, Fernando Torres, Hélder Postiga, Iker Casillas, Javier Zanetti, John Terry, Sérgio Conceição, Vitor Bahía. Zlatan Ibrahimovic e tanti altri. La prefazione è ovviamente, nemmeno a dirlo, di Mourinho. E di storie da raccontare ne ha davver0 tante.

Giornalista freelance, copywriter e ghostwriter. Sono uno dei volti e delle firme storiche di Sportcafe24.com

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