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Giacomo Raspadori: il talento perduto per troppa duttilità

Giacomo Raspadori è un caso veramente strano nel calcio italiano. In Nazionale, sia Mancini che Spalletti non vi hanno mai rinunciato, ma al Napoli il classe 2000 non vede il campo. In campionato nei due anni e mezzo sotto il Vesuvio ha giocato appena 36 gare da titolare. Quest’anno il suo minutaggio è stato appena di 254 minuti e non ha ancora segnato. In azzurro i gol segnati in campionato sono appena 7 in due anni e mezzo. Per gennaio di parla di una sua cessione anche se Conte qualche tempo fa ci ha tenuto a ribadire la sua stima al ragazzo.
Raspadori, il limite della duttilità
Giacomo Raspadori paga paradossalmente la sua grande duttilità. L’ex Sassuolo, infatti, in carriera ha ricoperto il ruolo di punta centrale, esterno e trequartista. Tuttavia, in nessuna di queste ha trovato continuità e la cosa ha finito per penalizzarlo. Gli allenatori hanno iniziato ad utilizzarlo come un tappabuchi, ma più per necessità che per convinzione. A quasi 25 anni, Raspadori è ancora un incompiuto.
La Gazzetta dello Sport ha recentemente rilanciato l’interesse della Juventus per lui. Si parla di uno scambio con Fagioli, il cui feeling con Motta è ai minimi storici. Tuttavia, anche in bianconero il ruolo di Raspadori sarebbe quello di riserva. Motta sembra orientato a utilizzarlo, infatti, come vice-Vlahovic. Se veramente venisse usato come centravanti, per il giocatore si tratterebbe comunque di una stabilità per quel che riguarda il ruolo. In Nazionale, Spalletti, che lo ha avuto anche al Napoli, continua a sballottarlo da una posizione all’altra. Se Jack con Motta si specializzasse in un ruolo, sarebbe già un passo avanti per la sua carriera. Rimane però il dubbio sulla sua continuità. Riuscirà Jack a giocare per dimostrare di meritare un ruolo da titolare?
Davide Luciani
