Sandro Tonali: il piccolo mago può veramente finire alla Juve?

Sandro Tonali alla Juventus è la notizia che in questi giorni tiene banco. La bomba è stata lanciata dal Corriere dello Sport. Il giornale afferma che i bianconeri starebbero pensando di acquistare già a gennaio l’ex Milan sacrificando non solo Fagioli, ma, a sorpresa, Kenan Yildiz. La notizia ha del clamoroso soprattutto per la parte riguardante il numero 10 bianconero su cui questa estate la Juve ha investito fortemente. Tonali ha una valutazione molto alta, 55-60 milioni di euro, e il Newcastle, dopo averlo aspettato un anno a causa della squalifica, non farà sconti.

Tonali, ritorno in Italia?

Da quando è tornato dalla squalifica Sandro Tonali sta cercando di imporsi nel Newcastle. Fino a questo momento sono 7 le gare da titolare e 14 complessive in Premier League per un totale di 741 minuti. La doppietta messa a segno ieri in coppa di Lega contro il Brenfortd rappresenta una sorta di nuovo inizio. Tonali, come Fagioli, è stato costretto a ripartire da zero dopo la vicenda scommesse e ora vuole solo giocare. La Juventus dal canto suo sta adoperando una vera e propria rivoluzione che consiste nel costruire una squadra sostenibile. Tonali da questo punto di vista sarebbe perfetto. L’ex Milan è un giocatore che unisce qualità e quantità e tatticamente ben si adatterebbe allo stile di Motta.

Va però aggiunto che in bianconero ci sono già Thuram, Locatelli, McKennie, Koopmeiners e Douglas Luiz, oltre allo stesso Fagioli. Puntare su Tonali sacrificando sia Fagioli che Yildiz significherebbe abiurare dopo cinque mesi tutto il progetto messo in campo questa estate, compresa l’idea di fare di Kenan il nuovo simbolo della Juventus. Insomma: l’operazione presenta senza dubbio dei fattori a favore, ma anche tante incognite, primo tra tutti la necessità da parte di Motta di dover nuovamente impostare la squadra con un altro sistema di gioco a met stagione. Quel che è certo è che Tonali smania dalla voglia di  tornare ad essere protagonista su buoni livelli dopo la “sbandata” presa.

Davide Luciani