Faccia a Faccia
Anguissa e Vieira, il paragone può reggere?

«Un gran calciatore, un numero 8, uno con le qualità per fare il centrocampista box-to-box. Ha grande forza fisica, ha esplosività, è davvero un giocatore completo. Se è simile a me? Non mi piacciono i paragoni tra generazioni diverse di calciatori». Queste sono parole dette da Patrick Vieira su Anguissa in conferenza stampa prima di un’amichevole tra Crystal Palace, di cui era allenatore, e Napoli dell’estate 2022. Paragonare l’attuale centrocampista degli azzurri al transalpino è un qualcosa che hanno senza dubbio fatto in tanti. Ma quanto c’è di logico e veritiero? Non resta che provare a rispondere con una sorta di vero e proprio faccia a faccia.
Gli inizi da epoche diverse
Classe 1976, il buon Patrick nasce in Senegal per poi trasferirsi in Francia all’età di otto anni. Trappes, Drouais e Tours rappresentano le sue tappe nelle giovanili, ma è con il Cannes che, all’età di 17 anni, debutta in prima squadra. L’anno è il 1993 e, dopo solo due stagioni, è già capitano. Nel 1995 c’è per lui la prima grande avventura, ossia quella al Milan, che investe per lui 7 miliardi di lire. In rossonero però trova poco spazio, giocando appena due partite. La svolta per lui però arriva nel 1996, quando a puntare con decisione su di lui è un certo Arsène Wenger, che lo vuole all’Arsenal. Ed è qui che, con il connazionale Petit, forma una delle coppie più forti di tutti i tempi. Vittorie in Premier League e FA Cup, cammini importanti nelle competizioni europee e tanto altro: Vieira con i Gunners gioca 407 partite e segna 34 gol. Ben nove stagioni che lo fanno entrare nella storia, anche per i successi in Nazionale: Mondiale 1998 e Europeo 2000.
La storia comincia in modo inevitabilmente diverso per Anguissa, ma forse nemmeno poi così tanto. Nato a Yaoundé, capitale del Camerun, nel 1995, anche lui cresce calcisticamente in Francia. Dopo le due parentesi al Cotonsport e al Stade Reims, l’africano approda all’Olympique Marsiglia. La stagione è quella 2015/2016 e la sua è una vera e propria scalata. Conquista infatti la fiducia di Rudi Garcia, diventando una colonna portante dei transalpini. Le 93 presenze in due anni sono la perfetta testimonianza di ciò. E su di lui, anche grazie a una finale di Europa League, ci sono gli occhi di molti club. A spuntarla è il Fulham, che investe ben 30 milioni di euro. Il destino è però beffardo e un infortunio blocca la sua ascesa, tanto da costringersi gli inglesi a fare a meno di lui per molto tempo, con tanto di retrocessione. Il rilancio è targato Villarreal, con tanto di primo gol tra i professionisti. La conferma definitiva è al Napoli, dove approda nell’estate del 2021 per 15 milioni.
Tra allori in Italia e il primo assoluto
Dopo aver conquistato l’Inghilterra, nell’estate 2005 Vieira sbarca in Italia, dove indossa le maglie di Juventus e Inter. Con i bianconeri vive una grande stagione, seppur lo scudetto viene poi revocato causa Calciopoli. Le cinque reti segnate, quasi tutte decisive, testimoniano la sua grande annata. Con i nerazzurri comincia alla grande, facendo una doppietta in Supercoppa. E questo è solo l’inizio di tanti trionfi, con ben tre scudetti. Chiude la carriera con il Manchester City, diventando il giocatore straniero con più Coppe d’Inghilterra, cinque. Il ritiro è datato luglio 2011, ma passa dal campo alla panchina. Inizia proprio con i Citizens, guidando la squadra riserve e l’Under 19. La prima vera esperienza è al New York City. Il resto è storia recente, con gli alti e bassi con Nizza, Crystal Palace e Strasburgo. Con il Genoa l’occasione del rilancio.
L’avventura di Anguissa al Napoli non ha certo bisogno di particolari descrizioni e racconti. La fiducia di Spalletti è fin da subito fondamentale. Diventa un pilastro, formando con Lobotka un’autentica cerniera davanti alla difesa. L’apice c’è ovviamente nella stagione 2022/2023 quando è tra i protagonisti della cavalcata scudetto. E, anche lo scorso anno, è, tra mille difficoltà e problemi, uno dei pochi a salvarsi e a dimostrare continuità di rendimento. L’arrivo di Conte l’ha rivitalizzato, persino dal punto di vista realizzativo. Non a caso sono già due i gol messi a segno dal camerunense, pur essendo a metà stagione. E tra l’altro dimostra di aver ancora ampi margini di crescita.
Similitudini e differenze
Fisicità, atletismo, abilità nel recuperare il pallone e nei contrasti: sicuramente queste sono caratteristiche che accomunano Vieira e Anguissa. Il far ripartire l’azione è un altro aspetto che li rende molto simili. L’azzurro probabilmente si fa preferire nella progressione palla al piede, come dimostrato anche nell’ultimo match con l’Udinese. Carattere e personalità sono sempre stati marchio di fabbrica dell’Inter, con il classe 1995 che non è però certo uno a cui mancano gli attributi, anzi può essere definito uno dei leader dei partenopei. Insomma, tanto in comune c’è. Ma il giocatore del Napoli deve dimostrare ancora molto, magari aumentando il suo numero di gol, con l’attuale tecnico del Genoa che molto spesso è stato decisivo. Ma Zambo ha tutte le carte per dimostrarlo.
