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Claudio Ranieri: il normalizzatore che fa cose speciali
Claudio Ranieri sarà per la terza volta l’allenatore della Roma. Da due giorni non di parla di altro. Ranieri ha interpretato tante parti per Roma e la Roma: il ragazzo di Testaccio che vestì i colori giallorossi, il tifoso che ha realizzato un sogno, l’allenatore che sfiorò lo scudetto contro l’Inter più forte degli ultimi trentacinque anni, il lucido critico che si scagliò contro i Friedkin dopo l’esonero di De Rossi. Ora dovrà recitare un’altra parte ardua, quella dell‘eroe che viene richiamato dal meritato riposo per salvare una squadra allo sbando. Dopo il doppio miracolo con il Cagliari, (promozione e salvezza), Sir Claudio era andato in pensione. Solo una chiamata da parte della squadra della sua città poteva farlo recedere dal suo intento di ritirarsi dalle scene calcistiche. I Friedkin, dopo un lungo casting, hanno optato per la soluzione più logica: un altro romano romanista sulla panchina della Roma, ma questa volta con molto più carisma e capacità tattica. Il compito per lui non sarà semplice: rivitalizzare una squadra allo sbando soprattutto mentale.
Il compito di Ranieri
Claudio Ranieri dovrà lavorare prima di tutto sulla testa dei giocatori. Juric è passato sulla Roma come un uragano, litigando con tutti e facendo terra bruciata attorno. Il caso più eclatante è quello di Hummels, ma non solo. Da Pellegrini a Mancini, passando per Dybala e Svilar, il croato ha lasciato le macerie intorno. Ranieri dovrà anzitutto toccare le corde giuste dal punto di vista emotivo e, in seconda battuta, rivedere la squadra dal punto di vista tattico. Ovviamente, il primo compito sarà più duro del secondo. I giocatori in questo momento sono demotivati e sfiduciati. Toccherà a Re Claudio far capire l’importanza della maglia e della piazza. Roma è da sempre una città umorale, capace di buttare a terra idoli che fino a qualche tempo addietro erano visti come intoccabili. Tuttavia, Ranieri vanta un credito tale con i tifosi da poter loro chiedere di supportare lui e i giocatori, evitando le polemiche e gli attacchi isterici. Tutti si augurano che riesca a ricompattare l’ambiente e a trascinare la Roma fuori da quello che è il suo periodo più buio dai tempi di Carlos Bianchi.
Sir Claudio è conscio del compito che lo attende e non si tirerà indietro perchè lui e la Roma, alla fine, sono una cosa sola. Forse, però, la cosa più importante di tutte è un’altra: al termine della stagione, come annunciato dalla stesa Roma, sarà proprio Ranieri a scegliere il nuovo allenatore. Un investitura doppia, dunque, come quella dei padri che prima aiutano i figli nei momenti di difficoltà e poi dispensano consigkli per aiutare a non ripeterli. Alla fine Ranieri per la Roma è proprio questo: un padre.
Davide Luciani