Osservatorio
Bologna, dove si può arrivare in Champions?
Il momento è quello giusto e la chiusura del cerchio, tanto attesa e ricercata, sembra essere finalmente arrivata. Dopo un inizio che può esser definito, senza troppi giri di parole e inutili fronzoli, zoppicante, il Bologna ha iniziato a piacere, soprattutto dal punto di vista del gioco. E, si sa, quando c’è il gioco, di conseguenza, arrivano anche i risultati. Perché, purtroppo o per fortuna, sono quelli che contano. I felsinei sono a quota sei risultati utili consecutivi in campionato. E, a dirla tutta, le tre vittorie con Cagliari, Lecce e Roma sembrano, più che un punto di arrivo, un vero e proprio punto di partenza. Perché in testa, inutile dirlo, c’è solo e soltanto una cosa: la Champions League.
Un solo punto in classifica, frutto di un pareggio, con lo Shakhtar, e di tre sconfitte, quelle con Liverpool, Aston Villa e Monaca, fanno capire che serve qualcosa in più. E, a dare una mano, potrebbe essere, quantomeno sulla carta, il calendario. Perché se è vero che ogni partita va giocata e che, soprattutto in Europa, è meglio evitare certi ragionamenti, il match casalingo contro il Lilla può davvero rappresentare la svolta. Lo sa fin troppo bene Italiano, il cui lavoro inizia davvero a vedersi.
Il tecnico ha l’obiettivo di far capire che questo viaggio non deve essere solo un sogno. Il suo calcio offensivo e propositivo, le sue idee possono essere un’arma in più. Nel giro di poco tempo, dopo le difficoltà iniziali, che era più che lecito attendersi, sta riuscendo sempre più a trasmettere il suo carattere e la sua determinazione alla squadra. Una squadra che già contro Liverpool e Aston Villa ha dato tutto, al di là del risultato. Ma, nelle ultime settimane, si è vista fame e concretezza. Ed è ciò che in queste settimane può rappresentare la chiave di volta. Assieme alla spinta del Dall’Ara, tornato una cosa unica con la squadra dopo qualche piccola contestazione. E chissà se magari pure ciò non ha fatto da stimolo.
Insomma, il mese di novembre può dare tantissime risposte, diventando un autentico crocevia. Un po’ di positività non può fare male, anche perché i segnali e i motivi per averla senza alcun dubbio ci sono. Il primo, e forse il più importante, è il ritorno al gol di Orsolini, che troppo è mancato nella primissima parte di stagione. Le sue qualità, il suo estro e le sue capacità di finalizzazione sono un’arma non da poco. Fondamentale è però anche la solidità difensiva, con un Beukema sempre più sugli scudi. Inoltre, si sa, che nel gioco di Italiano sono fondamentali le fasce, con la spinta di Miranda che sta diventando un vero fattore. Dunque non resta che aspettare, perché basterebbe qualche risultato positivo per aprire il discorso passaggio del turno. E per affrontare le restanti tre sfide, suddivise tra dicembre e gennaio, con Benfica, Borussia Dortmund e Sporting Lisbona, con la determinazione di chi, nella competizione che conta, non c’è solo e soltanto di passaggio. Serve però dimostrarlo. Ed è questo il momento giusto.