Osservatorio
Fiorentina, Biraghi è un caso: da capitano ad esubero?
Cristiano Biraghi è passato da capitano e giocatore imprescindibile ad esubero nel giro dire due mesi. L’arrivo di Palladino ha infatti finito per far arretrare in panca il terzino sinistro. Va detto che il tecnico ha provato, per la prima parte della stagione, Biraghi come braccetto mancino. L’esperimento si è rivelato, però, un disastro. Biraghi, non abituato a quel ruolo, è stato tra i peggiori nel primo periodo. L’arrivo di Gosens e il passaggio al 4-2-3-1 lo hanno praticamente fatto fuori. A partire dalla gara del 29 settembre contro l’Empoli, Biraghi si è seduto in panchina, alzandosi solo per fare due spezzoni.
Biraghi, è ora di cambiare aria?
La Fiorentina ha trovato la quadra con il 4-2-3-1 e l’arrivo di Gosens ha consegnato a Palladino un terzino di spinta e in grado di difendere. Biraghi è quindi finito in soffitta. Il terzino paga la sua scarsa attitudine alla fase difensiva. Fino allo scorso anno, la squadra aveva una voragine sulla fascia mancina proprio perchè l’ex Pescara era inadatto al ruolo. A questo punto la domanda è: cosa capiterà a Biraghi a gennaio? Va ricordato che la Fiorentina ha fatto due estati fa un investimento su Parisi che sia con Italiano che con Palladino sta trovando poco spazio. Tre terzini sinistri sono troppi e uno dovrà partire.
A 32 anni forse è il momento che Biraghi faccia un passo indietro e cambi squadra. Il gioco di Palladino, molto intenso e dinamico, non sembra adatto ad un giocatore troppo statico e lento nelle due fasi. Per questo il suo nome è al centro del mercato. Su di lui potrebbero esserci diverse squadre di fascia bassa, come Venezia, Cagliari e Monza. Va ricordato, infatti, che Biraghi ha un contratto che scadrà la prossima estate e che prevede un’opzione di rinnovo a determinate condizioni. Tutto dipenderà dalla sua voglia di rimettersi in gioco. Il rapporto con la tifoseria è sempre stato costellato da alti e bassi. Forse è arrivato il momento di recidere definitivamente il cordone ombelicale con la Viola e fare un passo indietro.
Davide Luciani