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La Caduta degli Dei

Sebastian Giovinco, il re di Toronto dimenticato dall’Italia

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Sebastian Giovinco protagonista di questo nuovo numero della Caduta degli Dei

Una speranza, una promessa, un sogno, un talento puro, una stella. Sarebbero tanti i modi per definire quello che, per molti tifosi e pallonari, ha rappresentato Sebastian Giovinco. Impossibile non ricordarselo con la maglia della Juventus e della Parma. Il buon Seba però, a un certo punto, ha deciso, per svariati motivi e anche per colpe non sue, di cercare fortuna altrove. Una scelta che l’ha portato a sparire dai radar nostrani, ma a diventare, sotto altri punti di vista, un vero e proprio re.

La carriera di Sebastian Giovinco

La carriera di Giovinco è cominciata a tinte bianconere, con la trafila nelle giovanili e qualità che non possono certo passare inosservate. Insomma, si capisce fin da subito che si ha a che fare con un giocatore che avrebbe potuto fare una carriera importante. La sua prima vera avventura tra i professionisti è in quel di Empoli. In tanti puntano il dito sul suo essere troppo esile per il calcio che conta. E lui risponde a suo modo: colpi di genio, dribbling, giocate di fino, gol e assist. Insomma, il palcoscenico fa per lui e tutti i dubbi sembrano spazzati via. La Juve punta dunque su di lui, ma le cose non vanno per il verso giusto. Forse è ancora troppo presto. Si ritrova al Parma, dimostrando visione di gioco, tecnica, classe e quel meraviglioso rapporto con il gol. Ed è qui che è nato il soprannome di Formica Atomica. La Juventus ci riprova, ma, nonostante qualche prestazione importante, non convince mai del tutto e non riesce mai a trovare una vera e propria continuità, anche se, come ha affermato lui stesso, Conte gli ha insegnato e dato tanto.

Ed ecco la scelta, nel gennaio del 2015, di approdare al Toronto. Il buon Sebastiano è stato uno dei primi talenti europei a sbarcare in Nord America e ad aprirsi, in un certo senso, nuovi orizzonti. Nuovi progetti e ingaggi milionari dimostrano che la scelta, quantomeno, da un lato, è quella giusta. Infatti diventa un vero e proprio re e idolo, segnando caterve di gol. Dall’altra però tutto ciò l’ha portato ad allontanarsi un po’ dai riflettori e dal radar della Nazionale. Vittima di un pregiudizio verso quei campionati? La scelta è senza alcun dubbio stata coraggiosa, ma a parlare di questa decisione è stato lui stesso in una recente intervista a Fanpage: «Penso che se fossi rimasto in Italia probabilmente avrei trovato e avuto il mio spazio, magari a 29-30 anni. In quel momento c’erano altri giocatori davanti a me e giocavano loro. Questo comunque è un qualcosa che fa parte dello sport, ma anche della crescita di un singolo giocatore. Però, ripeto, se fossi rimasto in Italia, negli ultimi 5-6 anni, molto probabilmente avrei giocato di più in Nazionale. Quando prendi delle decisioni esistono dei pro e dei contro. Sono comunque contento di quello che è fatto».

Cosa fa Sebastian Giovinco oggi

Un’avventura soddisfacente in Arabia, con l’Al Hilial, e una deludente alla Sampdoria: queste le ultime tappe della carriera di Giovinco. Una volta appesi gli scarpini al chiodo, si è stabilito in Canada, che è diventato per lui una vera e propria casa. Non è caso è diventato Official Partner of Juventus Academy Toronto. Perché il legame con i colori bianconeri c’è sempre ed è rimasto. L’ex calciatore ha poi aperto un’altra accademia a Niagara Falls e poi ha dato vita anche quattro campi da padel. Insomma, la sua vita è totalmente cambiata. Ma lui stesso sa, pur non pentendosi delle sue scelte, che gli hanno permesso di avere delle soddisfazioni, che qualcosa sarebbe potuto andare diversamente.

Giornalista freelance, copywriter e ghostwriter. Sono uno dei volti e delle firme storiche di Sportcafe24.com

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