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Dalle scene horror alla strana coppia Zalewski-Dybala: i 4 casi del weekend
Nel fine settimana è tornata la Serie A, con l’ottava giornata che ha offerto non pochi spunti di riflessione.

A finire ancora una volta sul banco degli imputati sono stati, manco a dirlo, gli arbitri. Nelle partite del sabato, direttori di gara e Var si sono presi la scena, creando una serie di episodi clamorosi ed eclatanti. Casi da Gli sfigati del lunedì.
Il Milan ha vinto di misura contro l’Udinese, soffrendo e non poco. E se i friulani ancora oggi storcono il naso per due gol annullati, la vera vittima di un arbitraggio quantomeno discutibile di Chiffi è stato il rossonero Reijnders, vittima di un cartellino rosso che ha lasciato i meneghini con un uomo in meno dopo appena 28 minuti. Un’espulsione che è stata la conseguenza di un fallo non voluto, non cattivo e per nulla violento. Eppure il regolamento è stato applicato alla lettera come non mai e l’orange è stato punito.
L’applicazione del regolamento non è stata poi così capillare in Juventus-Lazio. I biancocelesti coriacei, coraggiosi, organizzati e mai domi hanno pagato senza una difesa ballerina, con la frittata della coppia Romagnoli-Gila: il primo si fa cacciare per un intervento disperato e poco razionale, mentre il secondo si fa autogol, vittima della sfortuna di chi aveva appena chiesto il cambio. La scena è stata però tutta di Sacchi, confuso sui gialli, salvato dal Var nel fallo del difensore ex Milan e totalmente assente sul colpo (mezza spinta, gomitata o tentato pugno?) di Douglas Luis su Patric. A completare una scena quasi da horror è stato il fatto che, l’autorete decisiva, sia arrivata proprio poco dopo.
Provando a parlare solo e soltanto di calcio giocato, in un weekend dal corto muso, l’Inter ha vinto 1-0 sul campo della Roma. La squadra giallorossa ha visto protagonista la strana coppia formata da Zalewski e Dybala. Il primo, al di là della palla persa che ha dato il là all’azione del gol, sembra essere smarrito: non incide più in attacco, non spinge, non copre e non difende. Lecito chiedersi che cosa gli sia davvero successo. L’argentino, leggendo anche le pagelle ha giocato una partita generosa e applicata. Da lui però ci si aspetta altro, ossia il lampo, la giocata e la fiammata decisiva. A completare la deviazione sul tiro di Lautaro, che ha beffato Svilar. Se ci si mette pure la sfortuna…
A chiudere il cerchio di questa puntata de Gli sfigati del lunedì, non può che essere l’ennesima sconfitta del Venezia. I lagunari sembrano la squadra dei buoni propositi, a cui però mancano qualità, esperienza, personalità e organizzazione. Gli uomini di Di Francesco appaiono come un pesce fuor d’acqua in questo campionato, facendosi spesso del male da soli. Insomma, i veneti potrebbero davvero essere gli sparring partner di questa stagione. Ma in questo caso non è la sfiga…














