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È tornato Di Lorenzo. L’uomo in più per Spalletti e Conte
Se si scorrono i voti delle pagelle di Italia Israele, stamattina, si scopre che non ci sono dubbi su chi è stato il migliore in campo ieri sera. Tra le prime pagine della rassegna stampa, infatti, la copertina è per lui: per Giovanni Di Lorenzo, autore di una prestazione che definire convincente, forse, è poco.
Una doppietta, la prima in maglia azzurra, ma soprattutto una partita di intensità, di dedizione, di sacrificio, di corsa. Il meglio, insomma, del suo repertorio. L’ideale per scacciare brutti pensieri e per dimenticare gli ultimi, difficili mesi.
La prima da capitano non si scorda mai
“Già era emozionante portare la fascia, poi anche due gol è qualcosa di bello”. Non nasconde l’emozione Di Lorenzo, quando a fine partita si presenta davanti alle telecamere della Rai. “Serata emozionante, che mi porterò per tutta la vita. I momenti complicati capitano a tutti i calciatori, a me sono capitati la scorsa stagione”. Prestazioni deludenti, altalenanti, uno stato fisico che sembra lontano da quello dell’annata dello scudetto. Viene messa in discussione addirittura la sua presenza in nazionale.
In mezzo, c’è un’estate turbolenta. Fatta di cattivi pensieri, di voglia di cambiare aria, di accuse e di ripicche e poi di scelte. Come quella di rimanere a Napoli. “L’Inter è stata la prima squadra ad interessarsi a Di Lorenzo quest’estate – ha spiegato il suo agente, Mario Giuffredi – Chiarisco: Giovanni è sempre stato felice di rimanere al Napoli. La situazione estiva ci ha disturbati un po’, poiché lui si è sentito maltrattato”.
La rinascita con Conte
La scelta di rimanere arriva anche dopo aver parlato con Antonio Conte, che si siede sulla panchina dei partenopei con un’idea ben chiara in testa: vincere, tornare in alto, tornare in Champions League. Gli basta parlare con l’ex ct della nazionale per capire che non è quello il momento di andare. C’è da lottare in campo, c’è bisogno di guerrieri e Di Lorenzo risponde perfettamente all’identikit che vuole l’allenatore.
Non è un caso, infatti, se tra i primi tre per minutaggio del Napoli c’è proprio Di Lorenzo: 720 minuti, gli stessi di Amir Rrahmani, alle spalle di Frank Anguissa (753’) e di Stanislav Lobotka (‘758). Una colonna, un elemento portante della formazione azzurra. Quella del Napoli e quella della Nazionale. Che possono contare su un giocatore rinato. Un giocatore in più per le sfide future.