Chi è il pusher?
Da Lee Carsley a Pellegrini: i casi da Nations League

Gli impegni delle Nazionali offrono senza alcun dubbio degli spunti di analisi e di riflessione non di poco conto. Insomma, di casi da sviscerare ce ne sono tanti, anche grazie alla Nations League. Ma chi sono questa volta i protagonisti? Non resta che entrare nello specifico e nel dettaglio. Perché la curiosità non può che essere tantissima.
Lee Carsley, la storia la fa la Grecia
La notizia più clamorosa è senza alcun dubbio il flop dell’Inghilterra. sconfitta in casa 2-1 dalla Grecia. Storia, festa e lacrime per gli ellenici, che hanno dedicato la vittoria a Baldock, il difensore deceduto nella sua casa di Atene. Momento delicato per Lee Carsley, commissario tecnico a interim dei britannici. Non ha convinto la formazione super offensiva con Saka, Foden, Bellingham e Gordon, più Palmer a supporto. Una formazione dove i giocatori si sono persi, non riuscendo né ad attaccare né a difendere. E ora il futuro preoccupa.
Thuram lo spettatore
La Francia ha surclassato Israele. Un 4-1 netto e perentorio, dove però a fare notizia sono stati soprattutto gli assenti. I transalpini, orfani di Mbappe, si sono affidati a Kolo Muani come unica punta. Insomma, non vi sono dubbi sul fatto che la notizia è rappresentata dal fatto che Deschamps abbia rinunciato a Thuram, uno dei giocatori più in forma del momento. Il motivo sarebbe un problema alla caviglia, ma non resta che attendere cosa accadrà contro il Belgio.
Haaland fa (ancora) la storia
Una doppietta contro la Slovenia, con la sua Norvegia che ha vinto 3-0, e l’attaccante che è entrato, ancora una volta, nel guinness dei record. Il buon Erling è diventato il miglior marcatore di sempre nella storia della sua Nazionale. Per lui 34 gol in 36 presenze, però ne parlano in pochi. Sarà questione di abitudini, sarà che gli scandinavi non ottengono un risultato importante da tempo. Ma intanto lui continua a segnare. Ininterrottamente…
Pellegrini, è davvero un momento no
Il centrocampista giallorosso è apparso nel vivo della manovra, come dimostrato dallo scambio con Dimarco in occasione dell’1-0. Poi però quell’entrata su Theate, ingiustificata, pericolosa e frutto di una leggerezza imperdonabile. Forse, va detto, l’arbitro è stato troppo fiscale e puntiglioso. Ma il tutto ha confermato il suo momento no. Non solo con la Roma.















