Serie TV
Theo Hernandez: il francese con la sindrome di Peter Pan

Theo Hernandez anche con la Fiorentina ha mostrato limiti caratteriali enormi. Il francese prima ha strappato il pallone del primo rigore a Morata, sbagliandolo, poi si è fatto espellere a fine partita. Il tutto, con la fascia di capitano al braccio. Ancora una volta il classe 1997 si è mostrato immaturo e senza l’adeguato carisma che si richiede ad un giocatore del suo livello. Hernandez rimane nel limbo dei mezzi giocatori, troppo sopravvalutato in relazione all’effettivo apporto che dà alla squadra. Un top player solo al fantacalcio, ma, in quello reale, un giocatore con limiti enormi che non ha voglia di rimuovere.
Hernandez, voglia di non crescere
Theo Hernandez è un giocatore devastante quando decide di giocare. Il problema è che questo accade sempre più raramente. Non bastano i 29 gol con il Milan a renderlo un giocatore da ricordare. Con i rossoneri, solo n campionato, ha collezionato anche 43 gialli e3 rossi diretti nella sua avventura. Il tutto senza dimenticare le gare in cui ha deciso di prendersi “delle ferie dalla partita”. Le prestazioni orride del francese sono almeno pari a quelle da ricordare. La sua pigrizia difensiva ha spesso creato enormi buchi dalla sua parte. Non va neanche dimenticato che c’era lui, con Leao, durante il famoso “ammutinamento del cooling break”. Insomma: Theo Hernandez continua ad avere atteggiamenti da “bimbo minkia” che non si sposano con il suo ruolo di campione strapagato di una squadra blasonata come il Milan.
Negli ambienti rossoneri si è spesso discusso della possibilità di cedere Hernandez per prendere giocatori più funzionali alla squadra. Molti tifosi hanno sempre rigettato questa ipotesi, giudicando Hernandez un intoccabile della rosa, data la sua unicità. Tuttavia, c’è sempre stata una parte minoritaria, che ha attribuito al francese troppi passaggi a vuoto e atteggiamenti sopra le righe e, per questo, si è detta favorevole alla sua cessione.
Che Hernandez abbia doti uniche questo è indubbio. Come è vero che parliamo di uno dei terzini più forti d’Europa. Tuttavia, non ha mai fatto il salto di qualità. Quando il Milan lo acquistò dal Real Madrid, vedendolo giocare molti parlarono di clamoroso errore della Casa Blanca. Alla fine, però, il Real ha avuto ragione. Hernandez non è un giocatore che ti fa fare il salto di qualità. E’ una prima donna che vuole essere l’unica star e si arrabbia se qualcun altro gli ruba la scena. E’ un giocatore che si crede più forte di quello che è. Per quwsto, forse, il Milan la prossima estate per la prima volta dovrà veramente pensare di cederlo. Hernandez è troppo anarchico per un club con le ambizioni e i valori di quello rossonero.
Davide Luciani















