Juve: il turnover di Motta è un problema. Torino, senza Zapata cambia tutto

La Juventus di Thiago Motta fatica a trovare continuità. Ieri è arrivato un altro pareggio. Per la prima volta si è trattato di un 1-1, ma la sostanza non cambia. Ancora una volta, contro una squadra chiusa, i bianconeri hanno faticato a concretizzare. C’è anche un altro aspetto da sottolineare: Motta continua a cambiare troppo a centrocampo. Ieri si è rivisto Mbangula dopo che era sparito nelle ultime gare e Locatelli e Thuram sono tornati a centrocampo dopo che nelle ultime gare si erano accomodati in panchina. A centrocampo Motta non riesce a trovare un equilibrio stabile e questo finisce inevitabilmente per creare un po’ di confusione.

Il Torino è uscito con rinnovata convinzione sulla sua forza dalla gara con l’Inter, ma l’infortunio di Zapata rischia di mischiare le carte in tavola. Duvan è un giocatore unico nello scacchiere di Vanoli e il suo infortunio cambia per forza i piani tattici della rosa. Il colombiano fa della fisicità la sua arma migliore. La sua capacità di coprire la palla per permettere alla squadra di salire e aprire i varchi per i compagni è un unicum. Ora i granata dovranno reinventarsi. Vanoli ha due scelte davanti a sè. Puntare su Sanabria e Adams arretrando Vlasic a centrocampo o far giocare Vlasic più avanzato a fianco di Adams.

Motta: il perfezionismo può far danni

Thiago Motta sta creando una Juve più combattiva e battagliera. La gara con il Lipsia è stato il manifesto della visione di gioco dell’italo-brasiliano. Tuttavia, la partita con il Cagliari ha fatto nascere ancora dei dubbi. I bianconeri contro i rossoblù  hanno ottenuto il 74% di possesso palla, effettuato 21 tiri di cui 9 in porta e avuto degli expected goal del 3.18. Alla fine però la realtà è che di gol ne hanno segnati solo uno. Il problema maggiore della squadra sembra essere a centrocampo. Motta continua a variare la coppia centrale, sfruttando al massimo lo stato di forma dei suoi giocatori, ma così facendo fatica a trovare la quadra dal punto di vista tattico.

Gli errori individuali sono lapalissiani e finiscono per nascondere un problema più grande: la mancanza di continuità negli uomini. Il centrocampo necessita di certezze e continuare a giostrare in questo modo i riferimenti finisce per essere dannoso. Motta deve iniziare a fare delle scelte per dare continuità al progetto. La stessa gestione Douglas Luiz è frutto di questa incertezza. Il brasiliano ha causato due rigori in due partite anche a causa di una mancanza di sicurezza. Se il tecnico non lo vuole perdere è necessario essere chiari nelle scelte una volta per tutte.

Vanoli deve ridisegnare il Torino

L’assenza di Duvan Zapata è una mazzata importante per il Torino. I granata avevano nel colombiano il leader carismatico e tecnico. Non è un caso se, dopo l’addio di Buongiorno, l’ex Atalanta era stato nominato capitano. Il brutto infortunio in cui è accordo rischia di avere strascichi pesanti. Vanoli deve ridisegnare la squadra ora. Chè Adams e Vlasic dovrebbero essere i nuovi alfieri. Lo scozzese si è calato subito nella nuova realtà, mentre il croato, ormai da tre anni a Torino, ne conosce gli umori. In queste ore si parla anche di un innesto dal mercato degli svincolati e, tra i nomi che si fanno, c’è quello di Balotelli.

Questa soluzione tuttavia, non sembra praticabile a meno che non arrivi un giocatore veramente determinante. Vanoli ha lavorato duramente in estate per trovare i giusti equilibri ed acquistare un giocatore “tanto per” non aiuterebbe la squadra. Per questo, con ogni probabilità, l’allenatore penserà ad un Torino diverso nell’atteggiamento e nel sistema di gioco, come già fece con l’addio a sorpresa di Bellanova. Il compito che ha non è semplice, ma l’ex Venezia fin qui ha stupito: i tifosi si augurano che riesca a sopperire anche a questa assenza.

Davide Luciani