Osservatorio
Tra Lazio e Roma ci sono 4 punti ma la differenza non è solo questa
Tra Lazio e Roma, in classifica, ci sono 4 punti ma la differenza non è solo questa. I biancocelesti hanno vinto 2 partite, i giallorossi ancora zero. Gli uomini di Baroni hanno messo a segno 8 reti, il quadruplo rispetto a Pellegrini e compagni.
Certo, il campionato è solo l’inizio, ma l’aria che tira dalle parti di Trigoria è molto diversa rispetto a quella di Formello. E questa settimana di vigilia rispetto ai primi impegni europei è il momento giusto per analizzare quanto di buono, o di cattivo, fatto finora.
Castellanos punta la nazionale
A trascinare la Lazio è soprattutto la sua punta. Snobbata, sottovalutata, poco considerata. E invece fin qui decisiva. Il gol contro l’Hellas Verona è un gol pesante, perché regala 3 punti importanti e rilancia le ambizioni della squadra. In 4 presenze, quest’anno, Taty Castellanos ha messo a segno 3 reti. Uno score niente male per una punta che è chiamata a colmare il vuoto lasciato da Ciro Immobile.
E con prestazioni sognare la chiamata della nazionale non è impossibile. “Per essere convocati con l’Argentina è fondamentale che i giocatori giochino al meglio – ha spiegato il CT dei Campioni del Mondo, Lionel Scaloni – Questi nuovi ragazzi, come Castellanos, Simeone e gli altri, possono fare bene se capiscono cosa chiediamo in ogni posizione del campo”. L’idea di portarlo in nazionale c’è. Ora dipende dal Taty. E dai suoi gol.
Intervento riuscito per Saelemaekers
Neanche è finito settembre che la Roma ha già un giocatore operato. Sotto i ferri, stavolta, è finito Alexis Saelemaekers, uscito malconcio dalla sfida contro il Genoa a Marassi. La frattura composta del malleolo mediale è stata riparata da un intervento chirurgico nella giornata di ieri e nei prossimi giorni l’ex Milan inizierà a fase riabilitativa.
Una brutta botta per lo scacchiere di De Rossi, che aveva utilizzato il belga sia a destra che a sinistra in queste prime uscite e che perde così un jolly importante in una zona del campo abbastanza sguarnita. Le prestazioni di Celik, il ritardo di condizione di Abdulhamid, l’utilizzo di Angelino come braccetto, rendono le fasce giallorosse una terra di nessuno. Prima di rivedere Saelemaekers in campo passeranno due mesi. Due mesi in cui ci saranno i primi incontri europei e altre partite fondamentali in campionato. Anche perché la Roma non vince da tanto, troppo tempo. E ogni partita, così facendo, diventa una finale.