Football
Bologna e Parma, così diversi e così uguali
La pausa per le Nazionali aiuta a riflettere e ad analizzare spunti. Certo, dopo solo e soltanto tre giornate di campionato, di spunti di analisi non possono essercene poi così tanti. Una delle poche certezze è però che Bologna e Parma saranno protagoniste di questa stagione. Ognuna ovviamente a modo loro, con pregi, difetti, difficoltà e tutto quello che può emergere dalle loro rose. Ma che cos’altro si può dire?
Bologna, può essere l’anno zero
Inutile girarci attorno: quella dello scorso anno, per i felsinei, è stata una sorta di vera e propria annata perfetta. Insomma, i rossoblu hanno vissuto come un sogno e una magia. Un sogno dove tutto si è incastrato alla perfezione, una magia dove sono stati indubbiamente evidenti i meriti dei protagonisti, Thiago Motta in primis. L’addio del tecnico italo-brasiliano e dei giocatori più importanti, Calafiori e Zirkzee in primis, ha inevitabilmente rimescolato le carte. Il mercato è stato tutt’altro che fatto da grandi nomi. Si è puntato su molti diamanti da sgrezzare. E il compito da sgrezzarli spetta a Vincenzo Italiano. L’ex allenatore dei viola ha la grande occasione chiamata Champions e forse si trova nella piazza giusta per dimostrare quanto già fatto vedere a Firenze. E anche un po’ di più. Idee, coraggio, fame e voglia di certo non gli mancano. E, al di là di una partenza non troppo positiva, la squadra è con lui. E questo può fare la differenza.
Il Parma sarà la sorpresa?
Il discorso cambia, ma forse non troppo, quando si parla del Parma. I gialloblu hanno impressionato nelle prime giornate, sia per i risultati che per il gioco. Facile pensare alla vittoria sul Milan e alla prestazione sul campo del Napoli, con una sconfitta arrivata negli ultimi minuti e per un po’ di sfortuna e inesperienza. Il merito è della società, che ha costruito un perfetto mix tra giovani terribili, Bonny su tutti, e giocatori che cercano la definitiva consacrazione, come Man e Mihaila. Ma dietro c’è la mano di Pecchia, un tecnico troppo spesso sottovalutato e di cui si parla pochissimo. La sua squadra gioca un calcio prettamente offensivo, ma riesce comunque a mantenere un discreto equilibrio tattico e difensivo. Il punto di forza degli emiliani sembra però essere la spensieratezza di chi non ha nulla da perdere e vuole solo divertirsi. Proprio come il Bologna lo scorso anno. Con i dovuti scongiuri e con un paragone ovviamente da contestualizzare chissà che non possa crearsi un legame a doppio filo.